Funghi protetti in Valle Bormida

Funghi protetti in Valle Bormida Consorzio in difesa del sottobosco Funghi protetti in Valle Bormida SAVONA — L'entrotei-ra Savonese, e in particolare la Valle Bormida, vuol difendere a tutti i costi il sottobosco e soprattutto i preziosissimi porcini che quest'anno, come prevedono gli esperti, nasceranno in abbondanza. I Comuni di tutta la zona cercano, in un modo o nell'altro, di tutelarsi; ma al di là delle guerre private tra possidenti e cercatori, il sindaco di Calizzano, Roberto Cannoniero, ha deciso di mettere in atto la legge regionale n. 18 del 21 maggio 1979, che disciplina la raccolta dei funghi. Il Consiglio comunale del piccolo centro, 1500 abitanti, ha approvato all'unanimità la proposta del primo cittadino e ha consentito la costituzione di un consorzio tra i proprietari terrieri in difesa del sottobosco. Di famiglia in famiglia un notaio, accompagnato dagli amministratori comunali, ha visitato tutta la zona e ha avuto l'adesione fino ad ora del 70 per cento dei proprietari, che coprono l'85 per cento del territorio comunale. •Sia ben chiaro — vuol precisare il sindaco Cannoniero —che noi non vogliamo inimicarci nessuno. I turisti, i villeggianti, gli escursionisti sono sempre ben accolti nel nostro paese ma chiediamo loro di rispettare i regolamenti».«C'é troppa gente — aggiun' ge — che in questi ultimi anni ha fatto vere razzie nei nostri boschi, dove con rastrelli e aggeggi infernali ha setacciato il sottosuolo rendendolo improduttivo e dimenticando che per molti dei nostri cittadini la raccolta dei funghi rappresenta una fonte di sostentamento. Dobbiamo far notare che la nostra è una zona agricola, dove per il solo riscaldamento si spende in media un milione e mezzo per famiglia. Molti c alizzane si con i soldi dei porcini si comprano la legna per ardere*. In sostanza, su 6500 ettari di Calizzano potranno raccogliere funghi a volontà e liberamente tutti i cittadini residenti. Coloro che posseggono la seconda casa, in maggior parte abitanti della riviera ligure, dovranno pagare 15 mila lire l'anno per raccogliere tre chili di funghi, mentre chi va in vacanza a Calizzano, in albergo o pensione, dovrà pagare 20 mila lire l'anno. Gli •estranei» potranno fare un abbonamento annuo di 150 mila lire oppure richiedere il tesserino giornaliero che costerà sulle 5 mila lire. «E' veramente pòco — dico-. no gli amministratori — se si pensa che un chilo di funghi viene pagato al raccoglitore dalle 10 alle 12 mila lire*. Inoltre, appena i funghi cominceranno a spuntare la raccolta verrà bloccata per una decina di giorni. Per fare rispettare il regolamento, tutto il territorio di Calizzano verrà palinato con cartelli che delimiteranno il consorzio. Una squadra di volontari, dopo il giuramento davanti al pretore, presiederà il territorio diviso in settori. 'Ci vorrà ancora del tempo — dice Cannoniero —, ma in autunno, o al massimo a primavera, saremo pronti a partire*. Sull'esempio di Calizzano, anche altri Comuni, da Murialdo ad Osiglia, da Bardineto a Bormida, hanno intenzione di attuare un regolamento del genere, coinvolgendo in prima persona la Comunità montana dell'Alta Valle Bormida. C. V.

Persone citate: Roberto Cannoniero

Luoghi citati: Bardineto, Bormida, Calizzano, Murialdo, Osiglia, Savona