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Ma quanta paura per «007» junior Ma quanta paura per «007» junior PORTOFINO — Un po' incartapecorito, anche se perfettamente abbronzato, Roger Moore — lo 007 cinematografico — ha firmato un centinaio di autografi a Portofino. Lo ha fatto col sorriso sulle labbra, perché la grande paura era passata: suo figlio Christian (8 anni) aveva ripreso a sgambettare dopo un incidente a bordo. Moore era giunto a Portofino con U suo «Sundau.ee Azur», proveniente da Montecarlo. Doveva proseguire per Punta Ala, dopo una breve sosta nel porticciolo. Ma Christian, presa la rincorsa per un tuffo, era scivolato sul ponte del cabinato (un «16 metri») cadendo di schiena e battendo violentemente il capo contro una parte metallica della barca, prima di piombare in mare. «Per fortuna, accanto al cabinato di Moore c'era un'imbarcazione con Ornella Vanonl. E Ornella stava facendo il bagno proprio U sotto. Ha visto H ragazzo in difficolta, lo ha afferrato per 1 capelli, lo ha trascinato in fretta alla scaletta, mettendolo al sicuro», rievocano i testimoni oculari. «Sei impagabile Ornella», diceva Roger Moore, ma intanto il ragazzo perdeva sangue dalla ferita al capo. Sembrava svenuto. Una corsa fino all'ospedale di Rapallo, qualche radiografia per escludere la commozione cerebrale e poi un po' di punti di sutura. «Me l'hanno rimesso a nuovo il figlio — diceva Moore ringraziando — sarebbe stato terribile se gli fosse capitato qualche cosa di Irreparabile». Ieri, lo 007 con famiglia (era accompagnato dalla moglie italiana, Luisa Mattioli) ha lasciato Portofino per un giro nel dintorni. «Potrebbe anche ritornare qui — dice Arturo Villa, comandante del porticciolo — fin da stasera». Forse aspetterà a Portofino i giorni stabiliti dai medici per «togliere i punti» a Christian. «Non c'è fortuna maggiore — dicono all'Azienda di soggiorno — che avere un piccolo incidente a Portofino. In nessun altro posto dei mondo si guarisce in fretta come qui». f.giL