Portofino vende anche il panorama di Franco Giliberto

Portofino vende anche il panorama Un consigliere comunale dichiara: «Difenderemo ad ogni costo i clienti d'elite» Portofino vende anche il panorama n Comune ha imposto una tassa di 100 mila lire sulla moda di sposarsi vicino al porticciolo - Stessa somma per un pranzo a base di aragosta - Paolo Villaggio ha russato sul guanciale della divina Greta Garbo DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PORTOFINO — Nel letto in cui aveva dolcemente dormito Greta Garbo, pochi giorni fa ha pisolato Paolo Villaggio, del quale raccontano: «Dopo mangiato russa senza freni-. E nella stanza che fu di Winston Churchill e Lady Clementine, sono passati Ira Puerstenberg e in recenti epoche diverse anche Ugo Tognazzi, Gian Maria Volonté e il sindaco di Parigi, Jacques Chirac, che tuttavia ha lasciato l'Hotel Paraggi prima del previsto: «Si è lamentato degli scarsi comfort — dice il proprietario — e io mi sono scusato. Se lei tornerà un altr'anno, gli ho detto, troverà forse l'albergo rifatto, 36 stanze tutte con bagno. Oggi ne ho otto con bagno e nove senza. Il Comune di Santa Margherita Ligure farebbe bene ad approvare i progetti di discreto ampliamento che ho presentato da molto tempo-. Anche il prof. Wittek, illustre clinico tedesco che con la famiglia soggiorna nell'albergo, si rammarica per qualche scomodità. A pensione completa, spende 65 mila lire al giorno per ognuno dei suoi familiari. 'Luogo d'incanto, paesaggio sema paragoni, cucila sài saporita, ma mancano certe strutture che un buon albergo ormai non può più lesinare a nessuno -. Portofino e la spiaggetta di Paraggi avranno sempre a che fare con problemi di spazio e di «ristrutturazioni»: non c'è da credere che nessuno, mai, consenta la «rapalliz- za zio ne» della collina né rifacimenti che non rispettino volumi, profili, paesaggio. In eterno, si rimarrà ai 320 posti letto nei sei alberghi; le seconde case, chiamiamole cosi, che oggi hanno la già proibitiva valutazione di 6 milioni il metro quadrato, sono quasi tutte comperate e minimo è il traffico di compravendita che le riguarda, pochissime le volture. iSi vuole difendere quella entità spettacolosa che abbiamo ereditato dalla natura, impedendo speculazioni di qualsiasi tipo, e senza disgustare i nostri ospiti d'elite. Non è facile, con i tempi che corrono, ma ci stiamo provando», dice il consigliere comunale Antonio Nannicini, addetto alle relazioni pubbliche municipali. Questa tutela che gli abitanti di Portofino si sono autoimposta ha vari risvolti: per esempio, sta andando di moda venirsi a sposare, civilmente, a Portofino. «Dopo l'istituzione del divorzio — dice Nannicini — sono aumentate le coppie che vogliono pronunciare il fatidico si a due passi dal porticciolo. Ebbene, abbiamo messo una tassa di centomila lire su ogni matrimonio celebrato; mi pare una sciocchezza in confronto al disturbo comunale e allo scena rio che offriamo ». Àncora non si paga l'aria, ma sei metri quadrati di asfalto nella piazza del paese, occupati da un'automobile per un'ora, prevedono il balzello di mille lire. -Già non sappiamo come sistemare le carovane di gitanti che giungono quotidianamente, figurarsi se la piazza fosse lasciata loro gratis. Le orde di Attila vanno dirottate, penalo sconquasso di Portofino-. Nessuno si sogna invece di dirottare la quieta clientela dell'Hotel Splendido, sulla vicinissima collina (120 posti letto, quasi tutti occupati, a 125 mila lire il giorno per la pensione completa) che dispone di una bella piscina nel parco e che in genere fa vita d'albergo; tranne che verso sera, quando la passeggiata verso la piazzetta è diventata un rito per molti. -Nomi famosi del Gotha finanziario italiano — dicono allo Splendido — ma non chiedeteci elenchi; noi rispettiamo la privacy di tutti i nostri clienti, finanzieri o patrizi, scrittori o commediografi ». Un pranzo al «Pitosforo», per quel tipo di ospiti e per molti altri che a Portofino giungono con lo yacht, costa circa centomila lire se si chiede l'aragosta ai ferri. Se ci si accontenta semplicemente di un antipasto di datteri e tartufi di mare mescolati ad arsene, vongole e muscoli; d'un primo composto da «cappelli di prete» in salsa di noci; di un secondo che sia. poniamo, un'orata di tre etti e di una finale coppa di mirtilli, uvaspina, more e lamponi mescolati assieme, cinquantamila lire potranno bastare. Afa la nostra specialità sono le paste dei primi piatti, fatte a mano e in casa, naturalmente-, dice Marco Vinelli, il titolare, che non si lamenta affatto di come sta andando la stagione. -Sono tanto piaciute al signor Adnan Kashog- gi, che mi ha voluto a bordo del suo panfilo, l'altra sera, perché gli dirigessi un pranzo-. Arabo, gran mediatore di armi e petrolio, Kashoggi era venuto a Portofino (ora ha fatto rotta verso Capri) con il suo Nabila, quel battello, diciamo cosi, che costò oltre cento miliardi. -Lui non sembra un arabo — dice un cameriere di Portofino che è salito a bordo per servirlo —piuttosto uno dei auei commendatori in doppio petto, oppure uno di quei magnati dei film di Hollywood Anni Trenta. Un po' pingue, occhiali di tartaruga, andamento molleggiato. Io guardavo un Picasso, che ha appeso a una parete dello yacht, quando mi ha fatto dare una mancia favolosa. Con quella mancia, questo autunno vado a passare una setti mana a Rimini-. Franco Giliberto