La molla che spinge alla droga

La molla che spinge alla droga La molla che spinge alla droga RIMINI — Dal gennaio 78 al dicembre '80, il Centro medico di assistenza sociale di Rimini, della Regione, ha compilato 464 cartelle di drogati sottoposti a terapia, i quali si erano dichiarati disposti a rispondere a una serie di domandi'. Ne sono uscite delle risposte che possono aiutare a capire il perché della dn;ga. I giovani, 350 maschi e 114 femmine, sono stati*suddivisi pereto, fino a 22 anni, da 22 a 26, con oltre 26 anni, e ne sono uscite delle percentuali. Dal 22 al 31 per cento, ad esempio, appartengono a famiglia con un alcolizzato; dal SI al 72 per cento appartengono a famiglia in cui si abusa di tabacco (oltre 40 sigarette al giorno); dal 27 al 36 per cento sono orfani di padre, mentre la percentuale degli orfani di madre è appena del 4-6 per cento; dal 14 al 18 per cento sono figli di genitori separati; dal 59 al 63 per cento hanno avuto un'esperienza in carcere. «L'esame di ognuna di queste cifre può essere utile — dice il dottor Leonardo Montecchi, uno dei membri dell'equipe del Cmas —. Ad esempio appare subito evidente l'importanza che ha nei giovani la presenza di una guida autoritaria come quella del padre. Oppure l'esempio: l'alcolizzato in famiglia o l'accanito fumatore possono far sembrare meno grave o addirittura naturale l'uso di sostanze stupefacenti che altri giovani, cresciuti in un diverso ambiente, possono invece decisamente considerare vietate e deleterie». Ci sono altri dati che dimostrano tra i drogati alte percentuali di interruzioni di studi, abbandono del lavoro, disoccupazione. Ma le domande dovrebbero essere più precise, penetranti: gli abbandoni degli studi, del lavoro, la disoccupazione furono premessa o conseguenza dell'uso della droga? L'indagine andrebbe unificata ed estesa a tutti i Cmas d'Italia.

Persone citate: Leonardo Montecchi

Luoghi citati: Italia, Rimini