C'è Gibilterra tra Carlo, Diana e il re di Spagna

C'è Gibilterra tra Carlo, Diana e il re di Spagna C'è Gibilterra tra Carlo, Diana e il re di Spagna Per una sosta degli sposi nella colonia, Juan Carlos e Sofia non andranno al matrimonio DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Sul calendario britannico c'è, quest'anno, una data radiosa: mercoledì 29 luglio, il giorno.del Royal Wedding, le nozze di Carlo e Diana. Non tutti gli inglesi sono eccitati in pari misura dall'avvenimento, troppe tribolazioni affliggono l'isola, il futuro è opaco, tra disoccupazione e disordini non c'è molto da essere allegri: ma un po' perché la monarchia ha qui un millennio e più di vita, un po' perché la coppia è simpatica, un po' perché amor omnia vincit, l'entusiasmo non manca. Un entusiasmo che spiega il corruccio attizzato daU'.incidente spagnolo». I fatti sono abbastanza semplici. Juan Carlos e Sofia di Spagna avevano accettato da tempo l'invito alle nozze, un invito che era assai più di un gesto ufficiale, in quanto vincoli di sangue e di amicizia legano la famiglia reale inglese e quella spagnola. Insieme con i tre figli, Juan Carlos e Sofia avrebbero alloggiato a Buckingham Palace, sarebbero stati ospiti personali di Elisabetta. Invece, colpo di scena. Il sovrano non lascerà Madrid, protesta contro la decisione dei futuri sposi di cominciare da Gibilterra la luna di miele. Non è forse una reazione eccessiva? Tale appare agli inglesi, i quali non vedono perché Juan Carlos debba dare questo «schiaffo» a Elisabetta soltanto perché Carlo e Diana sosteranno qualche ora a Gibilterra — che è dopotutto territorio britannico — prima di salpare per due settimane di felice solitudine nel Mediterraneo. E' un'analisi un po' superficiale. Juan Carlos ha dovuto tener conto delle emozioni generate tuttora in Spagna dalla disputa su Gibilterra, ha dovuto piegarsi a realtà politiche. E i consiglieri di Elisabetta hanno fatto male a ignorare tali pressioni. Giustificata o no, l'assenza di Juan Carlos non lascerà comunque un vuoto vistoso, ' perché monarchi, regine, principi e principesse convergeranno su Londra da molti Paesi, compresa l'isola di Tonga, e trasformeranno per 24 ore la capitale in un arazzo vivente tra il shakespeariano e l'hollywoodiano. Sarà un magnifico spettacolo (soltanto il Vaticano sfiora la mae¬ stria degli inglesi nell'inscenare questi riti); uno spettacolo che non alletterà però il numero sperato di turisti. I prezzi sono troppo alti, il tempo è troppo infido, e la tv porterà ovunque le storiche immagini. I volti di Carlo e Diana, sorridono da ogni muro, da ogni vetrina, da ogni giornale, da un fiume di libri. (Lady Diana è per gli inglesi Lady Di, un affettuoso Di che si pronuncia «dai»). La commercializzazione dell'avvenimento è sbalorditiva. La moda di Lady Di ispira mille mode; il suo nome figura su mille prodotti, dai più fini ai più dozzinali: spe cìali gite turistiche includono visite alla sua scuola, alla sua sarta, al suo parrucchiere. Si spreme ogni possibile idea. Dieci milioni di lire pagheranno coloro che hanno affittato per una settimana un appartamento di lusso vicino a San Paolo, luogo delle nozze. , Mario Cirielio

Persone citate: Diana, Juan Carlos, Mario Cirielio