Spadolini vuole risolvere il rebus dell'equo canone di Stefano Lepri

Spadolini vuole risolvere il rebus dell'equo canone La legge, a 3 anni dall'entrata in vigore, ha molti punti oscuri Spadolini vuole risolvere il rebus dell'equo canone Il governo intende definire in maniera chiara come adeguare gli affìtti al costo della vita - Oggi vi sono tre interpretazioni; indicizzazione semplice, composta e dal 75 ROMA — D governo guidato da Giovanni Spadolini è il primo che ci abbia almeno pensato. Ma non si sa ancora che cosa farà. Da quasi tre anni, da quando è in vigore l'equo canone, ci sono stati dubbi a non finire su come adeguare, ogni anno, gli affitti al costo della vita. Numerosi i casi diversi, a seconda dei tipi di contratti; numerosissime le diverse interpretazioni su cui si sbizzarriscono burocrati, giuristi, organizzatori di inquilini e proprietari, architetti e magistrati. Come si calcola quanto pagare in più d'affitto, ogni mese di agosto (ammesso che sia agosto, perché c'è chi contesta anche questo)? Si eviterebbe di litigare su questioni spesso di poche lire. I precedenti governi non hanno mai provveduto a dire una parola definitiva su che cosa proprietari e inquilini devono fare. Il problema è stato trattato soltanto nelle relazioni ministeriali al Parlamento, documenti, se pur pregevoli, di scarsa diffusione e di nessun valore giuridico. Cosi ognuno ha risolto i dubbi come poteva: ascoltando le varie organizzazioni di tutela degli in- quilini e dei proprietari (che magari su queste cifre si fanno concorrenza fra di loro per contendersi gli iscritti), fidandosi della televisione o dei giornali (che a volte si contraddicono), o ricorrendo alla magistratura (che dà sentenze disparate). E' un problema che riguarda poco meno di sei milioni di contratti d'affitto per case d'abitazione, al 70% dei quali è sicuramente applicato l'equo canone. In un modo o nell'altro, insomma, c'entrano almeno un terzo di tutti gli italiani. Le interpretazioni possibili sono parecchie, e ciascuna ha i suoi punti d'appoggio. In questi giorni poi l'argomento equo canone è entrato nel dialogo globale sulla politica economica e sulla lotta contro l'inflazione, che è cominciato fra governo e sindacati. L'adeguamento degli affitti al costo della vita è, a sua volta, uno dei fattori del costo della vita: la Federazione Cgil-Cisl-Uil vedrebbe con favore che gli affitti aumentassero meno di quanto è previsto (di quanto grosso modo è previsto, dati i dubbi) e il governo è disposto a discuterne. Nelle sue dichiarazioni programmatiche, Spadolini aveva detto che «per l'equo canone dovranno essere chiariti i criteri di aggiornamento: Identico concetto compare nella «mozione motivata» con cui i cinque partiti della maggioranza gli hanno concesso la fiducia. Ma tradurre in pratica subito questo orientamento, per chiarire le cose già da questo agosto, è precluso dal discorso globale aperto con sindacati e Confindustria: questo fanno osservare i collaboratori del presidente del Consiglio. Col passare del tempo, la faccenda invece di chiarirsi si è complicata. Che cosa devono fare proprietari e inquilini? Vediamo, allo stato delle cose, quali sono le interpretazioni della legge possibili. ■1 L'indicizzazione composta. E' il metodo consigliato dalle due relazioni ministeriali sull'equo canone (1979 e 1980) e sarebbe accettato, benché leggermente più oneroso per gli inquilini, dal Sunia, la maggior organizzazione di questa categoria. Secondo questo metodo, dal 1" agosto si deve applicare il 16,6% di aumento sull'affitto pagato fino a luglio, per i contratti che all'entrata in vigore della legge non erano a fitto bloccato. E' questa la cifra pubblicata da «La Stampa» sabato. Disgraziatamente questa interpretazione, col passare degli anni, richiede dati non accessibili a tutti e calcoli non semplici per chi sa poco di matematica. O Indicizzazione semplice. Basta calcolare il 75% dell'aumento del costo della vita da giugno '80 a giugno '81 n costo della vita è cresciuto del 20,6%, i tre quarti sono il 15,45%, da applicare sul canone di luglio. Benché i proprietari ci perdano qualche lira, la Coni edilizia è disposta ad accettare che il calcolo sia fatto cosi per non confondere troppo le idee. O Indicizzazione dal '75. Riguarda gli alloggi costruiti prima del 31 dicembre '75, per i quali si dovrebbe adeguare l'affitto al costo del¬ la vita anche retroattivamente, per gli anni precedenti l'entrata in vigore della legge sull'equo canone. Quasi nessuno l'ha applicata: estenderla significherebbe un fortissimo aumento dei canoni per molte famiglie in affitto, rispetto ai livelli pagati attualmente. E' una tesi cara all'ala estrema della Confedilizia, ma che ha trovato appoggio in alcune sentenze di pretori (Preden di Roma, Sepe di Foggia, Gallo di Casoria). Questo per quanto riguarda i contratti che all'entrata in vigore della legge non erano a fitto bloccato. Per quelli che erano bloccati, la confusione delle idee è ancora maggiore; e non c'è chiarezza nemmeno per i contratti nuovi, stipulati dopo l'entrata in vigore della legge. Le varie organizzazioni di tutela dei proprietari e degli inquilini attendono ancora i dati ufficiali dell'Istat sul ca¬ rovita per parlare. Intanto ognuno va per conto suo. Dice Silvano Bartocci, segretario generale aggiunto del Sunia : ^Abbiamo raccolto 80.000 firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, che consegneremo fra pochi giorni al presidente della Camera. In essa si stabilisce che l'aumento degli affitti è fissato ogni anno dal governo, entro certi limiti, sentita una commissione parlamentare apposita e le organiszazioni del settore». Andrea Merello, segretario generale della Confedilizia, ribatte: «Se il Sunia vuole cambiare la legge, non si capisce perché cercasse con noi quell'intesa che poi ha rifiutato. Noi manteniamo le riserve sulla decorrenza dell'indicizzazione, che potrebbe anche essere dal 1975, per il resto diciamo che si applica il 75% del costo della vita giugno-giugno sul canone di luglio'. Stefano Lepri

Persone citate: Andrea Merello, Gallo, Giovanni Spadolini, Sepe, Silvano Bartocci, Spadolini

Luoghi citati: Casoria, Roma