Selva e Colombo respinti i ricorsi di Gustavo Selva
Selva e Colombo respinti i ricorsi Le sospensioni decise dalla Rai per la P2 Selva e Colombo respinti i ricorsi S pretore: «Non si tratta di umili dipendenti ma di direttori di due testate molto seguite» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Gustavo Selva e Franco Colombo non torneranno per ora a dirigere rispettivamente il Gr 2 ed il Tg 1. Il provvedimento di sospensione cautelare dalle funzioni adottato dalla Rai nei confronti dei due giornalisti coinvolti nella vicenda della Loggia P2 è stato giudicato pienamente legittimo dal pretore della sezione lavoro Gabriele Battimelli, che ha depositato ieri l'ordinanza con la quale ha respinto i ricorsi proposti dai due direttori delle testate televisive contro la decisione del Consiglio di amministrazione della Rai. La decisione del magistrato non è definitiva, in quanto si limita ad escludere la presunta illegittimità della sospensione cautelare, riservandosi di esaminare gli aspetti più strettamente giuridici della vertenza entro i prossimi sessanta giorni, quando sarà avviato un giudizio di merito sui ricorsi dei due giornalisti. Ciò nonostante, nella motivazione del provvedimento di rigetto del ricorso in via d'urgenza, il pretore si lascia andare ad alcune considerazioni assai significative e tali da far sospettare una conclusione non certo diversa anche per il giudizio globale sulla vicenda. Nella parte centrale dell'ordinanza, dopo aver sgomberato il campo da alcune questioni preliminari relative all'ammissibilità dei ricorsi, il giudice sottolinea l'importanza degli incarichi direttivi affidati a Selva ed a Colombo. "Non si tratta — scrive — di due umili dipendenti, ma di direttori delle due testate giustamente considerate come le più seguite dagli utenti radiotelevisivi che non solo contribuivano a formare, ma addirittura determinavano l'informazione, venivano cioè ad essere i produttori della merce (l'informazione, appunto) propria del campo in cui la Rai-tv esplica la sua attività». Ed è proprio per questo che, secondo il pretore, i responsabili dell'ente radiotelevisivo non potevano fare a meno di adottare quei provvedimenti cautelari, gli unici in grado di garantire, di fronte al legittimo sospetto di un coinvolgimento dei due giornalisti nella Loggia di Licio Gelli, quella •informazione obiettiva e pluralistica» che costituisce un principio basilare della Rai. «72 rapporto tra giornalisti e la Rai — scrive ancora il dott. Battimelli — ero precipuamente fiduciario e la fiducia non poteva non essere scossa a seguito dei noti avvenimenti; il loro peso nella produttività aziendale era preminente, tale da caratterizzare indubbiamente il tipo di informazione che veniva offerta agli utenti (e fra queste vi era anche l'informazione sulla Loggia P2, argomento all'ordine del giorno quotidiano di tutte le testate)». La necessità della Rai di tutelare l'immagine ed il prestigio dell'azienda, d'altronde, trova fondamento anche in alcune circostanze oggettive. "Non può seriamente contestarsi — rileva infatti il pretore — che i ricorrenti siano invischiati nella tela di ragno della Loggia P2». Ed a tale proposito ricorda la domanda, di iscrizione redatta da Colombo (con un modulo «che implica riconoscimenti ed ammissioni non equivoci»), il numero di tessera, i versamenti e le annotazioni riferite a Selva presenti tra gli elenchi della P2.
Persone citate: Battimelli, Franco Colombo, Gabriele Battimelli, Licio Gelli, Selva
Luoghi citati: Roma
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