Fabbri è interrogato dal giudice per i camion bloccati al confine

Fabbri è interrogato dal giudice per i camion bloccati al confine Il noto industriale cartario s'è presentato ieri alla Procura di Sanremo Fabbri è interrogato dal giudice per i camion bloccati al confine SANREMO — Due grossi autotreni targati Bologna, carichi di mobili, dipinti e preziosi per oltre un miliardo di lire, da sei giorni sono sotto sequestro nel deposito doganale della Guardia di Finanza alla stazione di Ventimiglia. Li aveva affittati Giovanni Fabbri, 65 anni, industriale cartario residente a Milano, via Crocefisso 18, per trasportare oltre confine parte dei suoi averi. All'ultimo momento però qualcosa non ha funzionato, i due «tir» non hanno mai varcato la frontiera ed ora si trovano sorvegliati 24 ore su 24 con i preziosi sigillati. Due persone sono già state arrestate, 11 suocero di Giovanni Fabbri, Benjamin EriStein. 61 anni, di origine israeliana, e Francesco FiumigelU, 39 anni, bolognese, titolare dei due autotreni. Altre quattro persone che erano state fermate dalla Guardia di Finanza al valico di Ventimiglia sono state prosciolte. Sono il secondo autista del «tir», Giuseppe Pizzi, 36 anni, e tre uomini di scorta del prezioso convoglio: Zeno Montecchi, 48 anni e il figlio Gianluca di 22, entrambi guardie del corpo di Fabbri, e Rangjii Senadera, 32 anni di Ceylon, uomo di fiducia dell'industriale. Benjamin Enstein, è stato bloccato su una «Giulietta» che precedeva i due «tir». Nel¬ le prossime ore, secondo indiscrezioni raccolte in pretura a Ventimiglia ed in procura a Sanremo, potrebbero scattare comunicazioni giudiziarie per «tentata costituzione al¬ l'estero di disponibilità economiche»: un reato che prevede per gli esportatori di capitali l'arresto, pesanti multe e l'immediata confisca dei beni sequestrati. Ieri, spontaneamente, l'industriale Giovanni Fabbri si è presentato al sostituto procuratore della Repubblica di Sanremo, dott. Mariano Gagliano, che dirige l'Inchiesta. Fabbri era assistito dall'avvocato Giuseppe Prisco, presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, e dagli avvocati Roberto Moroni, Silvio Dian, Erino Lombardi e Claudio Acquarone. In un primo momento si era sparsa la voce, poi smentita, della presenza in tribunale della signora Fabbri, Erith Enstein, di 26 anni, che l'industriale sposò tre anni fa in terze nozze. Giovanni Fabbri, è arrivalo in Mercedes con autista, è entrato subito nell'ufficio del dott. Gagliano insieme agli avvocati, superando un cordone di ufficiali della Guardia di Finanza. Il colloquio è durato sino alle 13,30. All'uscita nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. L'Industriale, teso in volto, accompagnato dall'avv. Prisco è risalito sulla •Mercedes» allontanandosi In fretta. Prisco ha detto che non c'è stato ritiro di passaporto e non vi sono comunica¬ zioni giudiziarie. Il dott. Gagliano è stato laconico. 'Stiamo analizzando certe circostanze — ha dichiarato — per il momento non si può dire altro*. Domenica è stata perquisita l'abitazione milanese dell'industriale, ma pare senza esito. Secondo alcune notizie i due «tir» sarebbero carichi di quadri d'autore, mobili d'antiquariato, oro, argenteria; ma l'esatto valore si saprà solo dopo che esperti, aiutati dalla finanza e dalla sovrintendenza alle belle arti, avranno controllato ogni oggetto. Non ci sono dubbi sulla destinazione del convoglio, era la Svizzera. Dalle carte presentate alla dogana risultava come mittente e destinatario della merce una persona che sembra inesistente, con un nome di comodo: David Cosetta, residente a Bordighera. Come si è arrivati alla clamorosa scoperta? Forse una soffiata, ma nessuno parla. Ad insospettire gli investigatori sarebbe stato il modello doganale «T2» rilasciato da uno spedizioniere ligure (Lorenzi e Ferrari) per far entrare in Francia i due «tir». Sulla fattura sarebbe stato indicato un *catico di scarso valore, mobili sema pregio, cianfrusaglie'. Un'indicazione poco convincente per un trasporto cosi impegnativo. r. b.