I nudisti di casa nostra sotto un'unica bandiera

I nudisti di casa nostra sotto un'unica bandiera Quindici anni di battaglie e nasce la Federazione I nudisti di casa nostra sotto un'unica bandiera TORINO — «La nostra pelle è l'abito, e non ci accorgiamo più che non è una cosa naturate». Inno alla nudità, dunque, e a farlo è, ovviamente, il presidente dei naturisti italiani, Tom Operti, 51 anni, commercialista torinese. Dopo 15 anni di battaglie è riuscito a far nascere la Fe.Na.lt. (Federazione Naturisti Italiani), una sigla che raggruppa 3112 famiglie italiane iscritte a club e associazioni che propugnano la vita all'aperto «cosi, come natura ci ha creati». Operti è presidente dell'Uni (Unione Naturisti Italiani) che con l'Anita (la cui zona d'influenza è in Lombardia, a differenza della prima che agisce principalmente in Piemonte e in Liguria) rappresenta la maggior parte dei naturisti italiani. La nascita della Fe.Na.lt., sottolinea Operti. è una tappa importante per l'avanzata del movimento naturista in un Paese che, per motivi di storia e di morale, è ancora su posizioni di retroguardia. Con questa nuova federazione si potranno incrementare iniziative, spiegano i naturisti, clie tuttora erano soltanto legate all'inventiva del singolo, di gente come Operti, uno dei fondatori del naturismo in Italia. E Torino, sede dell'Uni e città dove lavora il suo presidente, è diventata la capitale di chi ama, in tutta libertà, prendere il sole, immergersi in una piscina, giocare a tennis, conversare. Quello che appunto fanno i nudisti (cioè "naturisti", come corregge Operti) nei club dislocali nel Nord e nel Centro Italia (per la verità, in questa fascia della Penisola, soltanto nel Lazio). Il naturismo, chiediamo a Operti, è ancora vittima di pregiudizi? «in Italia abbastanza — risponde — basti pensare die, a differenza della Germania federale dove ci sono oltre 122 mila, famiglie che si spogliano in collettività senza complessi, qui da noi, con un numero di abitanti di poco inferiore, i. nuclei familiari sono soltanto H112». Eppure i club aumentano, le lettere per un'iscrizione a campi naturisti sono centinaia,! giovani si dimostrano sempre più disponibili a questa filosofia del «senzaveste» che ebbe origine in Germania, nel tardo '800. «Il fenomeno interessante che si verifica' ormai da cinque, sei anni— rileva Operti "—> è quello della partecipazione giovanile. Noi, nei nostri campi, preferiamo accettare nuclei familiari. Ci sono tuttavia i casi di chi chiede uniscrizione isolala per conoscere la vita naturista. Ebbene in prevalenza si tratta di giovani appena diventati maggiorenni». Operti, a questo punto, ci precede nella domanda. «No, non si tratta di iscrizioni strumentali. In pòcheparole, questi neofili non sono voyeurs o cosiddetti sporcaccioni. Il naturismo è una. cosa seria». Come ogni associazione che ! si rispetti, anche il naturismo1 ha il suo codice Ci comportamento. Innanzitutto è bandita la parola nudismo («noi siamo naturisti, ciqèi filosofi del nudismo»); c'è l'amore per la comunità sotto il sole. 11 vento e la pioggia («secoli di vita "coperta" ci hanno condizionati nel pensiero e nell'azione»); la parola erotismo è un concetto sconósciuto (dice Operti: «Non c'è nulla di più antierotico che una comunità nuda»). E come tutti i movimenti, cosi pure i naturisti hanno alcune, richieste da fare. «Innanzitutto una politica per i ventri di vacanze come già esiste in tanti altri Paesi. E ' assurdo — sottolinea Operti — costringere migliala di naturisti stranieri a non scegliere l'Italia solo perché mancano luoghi per ricéverli. Ora anche la Spagna e la Grecia, un tempo vincolate da ostacoli pseudomorali, hanno organizzato sedi per nudisti. Qui da noi possono farlo soltanto piccoli privati attraverso il "trucco" del club». Edoardo Bullone Francia Svizzera ^qJq11'8 Austria Jugoslavia Italia Famiglie naturiste —-— i—'■ — iscritte a club 73.830 6.564 120.840 18.688 283 ' 3.112 Gimpeggi di club 147 10 194 12 — 7 Centri di vacanza 50 1 12 1 18 —