Inatteso successo socialdemocratico nel collegio operaio di Warrington di Mario Ciriello

Inatteso successo socialdemocratico nel collegio operaio di Warrington Il nuovo partito di Jenkins si attesta (col 42,4%) dopo i laboristi Inatteso successo socialdemocratico nel collegio operaio di Warrington DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Qualcosa di veramente straordinario, di rivoluzionario anzi, è avvenuto sulla scena politica britannica. Il Socialdemocratic Party, concepito pochi mesi fa e che più che un partito è tuttora un'aspirazione, ha superato trionfalmente la sua prima, e durissima, prona elettorale. Anche i più scettici riconoscono oggi che una forza nuova ed esuberante s'è inserita d'impeto al centro della gamma politica, una forza che, alleata ai liberali, potrebbe in teoria conquistare il potere alle prossime elezioni generali. L'esito della -battaglia di Warrington» non ha precedenti nella storia inglese degli ultimi 35 anni. Warrington è un collegio operaio tra Liverpool e Manchester, in cui la preminenza laborista pareva inattaccabile, anzi intoccabile. Ma questa fortezza, che il Labour Party aveva sempre considerato un suo feudo, è quasi crollata giovedì tra le braccia dei dissidenti socialdemocratici. L'ex presidente della Cee, Roy Jenkins, non ha vinto il seggio ma ha raccolto una messe imponente di suffragi, assai più di quanti egli stesso ne sperasse. Lasciamo parlare le cifre. Alle ultime elezioni generali, nel maggio '79, il candidato laborista aveva come sempre schiacciato l'avversario conservaium ed era entrato ai Comuni con una maggioranza di 10274 voti. Alla by-election, l'elezione suppletiva, di giovedi, il candidato del Labour Party è prevalso invece con una misera superiorità di soli 1759 voti: e i tories hanno vi¬ sto calare i propri di ben il 78 per cento, una disfatta umiliante. Roy Jenkins, il rappresentante di un partito di cui Warrington fino a qualche settimana fa non conosceva neppure il nome, ha ricevuto 12.521 suffragi. Ancora più eloquenti le percentuali. Dei voti deposti dal 67,02% dell'elettorato, i laboristi ne hanno conquistati il 48,3 per cento, i socialdemocratici il 42,4, i conservatori un lillipuziano 7. E' quel 42,4 per cento che ha lasciato l'Inghilterra stupefatta, che ha costretto i leaders laboristi e tories a rimangiarsi i dileggi e i motteggi con cui avevano commentato la campagna di Roy Jenkins. Ancora all'inizio della settimana, pareva impossibile che i socialdemocratici arrivassero al 30 per cento, si diceva: «Sarà già tanto se supereranno il 25». La socialdemocrazia ha dunque spiccato il volo, con un decollo alla Concorde. La sua origine intellettuale-borghese (da cui il nomignolo «socialisti-chic» o «in poltrona»; non sembra insospettire gli elettori, nemmeno coloro che hanno sempre appoggiato la sinistra laborista. La prossima prova si avrà in ottobre, quando Shirley Williams gareggerà in un'altra suppletiva, meno ardua di quella a Warrington, a Croydon North-West, nella zona di Londra. Per governo e opposizione sono sviluppi tempestosi. L'-uomo della strada* non ha più fiducia né nella -ferrea* Margaret Thatcher né nei laboristi, divisi e impotenti. Mario Ciriello

Persone citate: Jenkins, Margaret Thatcher, Roy Jenkins, Shirley Williams

Luoghi citati: Croydon North-west, Inghilterra, Liverpool, Londra, Manchester