Kania e Jaruzelski vincono il Congresso Bruciate le tendenze estreme del partito di Frane Barbieri

Kania e Jaruzelski vincono il Congresso Bruciate le tendenze estreme del partito Molti nomi nuovi nel Comitato centrale, oggi la riconferma del segretario Kania e Jaruzelski vincono il Congresso Bruciate le tendenze estreme del partito Esclusi dal massimo organo del poup il capo dello Stato Jablonski, il «duro» generale Moczar, il leader degli ultrariformisti Fiszbach e r«uomo di Mosca» Grabski - La settimana prossima scioperi sul Baltico DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VARSAVIA — Dal primo scrutinio segreto è emersa finalmente una fisionomia più precisa dell'imprevedibile Congresso del poup. Dopo i colpi di scena dei giorni scorsi, che vedevano in ascesa ora la destra ora la sinistra, il Congresso si è qualificato decisamente di centro. Dalle elezioni dei membri del Comitato centrale è uscita una formazione simmetrica, quasi in senso geometrico. Hanno vinto i centristi di Kanìa e Jaruzelski, le ali estreme di Fiszbach, liberale, e di Grabski, conservatore, sono state bruciate, mentre si sono salvate le mezzali più moderate: Rakowski, dalla parte liberale, e Olszewski da quella conservatrice. Dandosi una fisionomia ben precisa il Congresso non ha posto fine alle sorprese che lo caratterizzano sin dall'avvio. Nella prima votazione 200 su 279 candidati hanno ottenuto i voti sufficienti per essere eletti, cioè la metà delle schede più una. Mancano molti nomi illustri del partito; dei membri del Politburo uscente sono stati eletti: il primo ministro generale Jaruzelski (con il maggior numero di voti), il primo segretario Kania, il suo braccio destro Barczikowski, il critico della linea del capo del partito Olszowski e fra i personaggi più esposti della linea del rinnovamento, non membri del Politburo, il viceprimo ministro Rakowski. Ecco la graduatoria dei massimi dirigenti decisa dalle votazioni: Jaruzelski 1615 (su 1964 votanti), Kania 1335, Barczikowski 1269, Olszowski 1090, Rakowski 1085. Sei membri del Politburo uscente dopo la graduatoria sono stati invece sonoramente bocciati: il capo dello Stato Jablonski, il generale Moczar, leader dei dogmatici nazionalisti, il vice¬ primo ministro Jagielski, riformista, Zabinski, dell'ala moderata e, come esito più sorprendente, il segretario del partito di Danzica, leader degli ultrariformisti, Fiszbach; anche Grabski, che aveva chiesto le dimissioni di Kariia in conseguenza delle accuse lanciategli dal Cremlino, è tra i non eletti. , La maggior parte degli eletti al Comitato centrale è costituita da militanti ignoti, usciti dalla sconvolgente rivolta della base (tre agricoltori hanno superato addirittura il generale Jaruzelski nella graduatoria). Il primo plenum del Comitato centrale nuovo eletto si riunirà oggi nel primo pomeriggio per definire la rosa dei candidati al posto di primo segretario. Fra i delegati ieri circolava una possibile lista dei candidati per la funzione del primo segretario. Comprendeva tre nomi: Kania, Fiszbach e Grabski, il centro e le due ali estreme, appunto. Dopo la sorpresa uscita dalle urne, Kania rimane praticamente ' senza concorrenti, sempre che il suo amico, il generale primo ministro, non si metta in lizza. Kania, tuttavia, vincendo non stravince. Non esce da dominatore e per rafforzarsi sarà costretto a cercarsi gli alleati. Un patto di conver- genza, secondo le indiscrezioni dal Palazzo dei Congressi, è stato concordato fra i rinnovatori moderati di Kania e quelli più liberali di Rakowski e Fiszbach. Un patto che sta nella logica delle cose. La situazione si potrà complicare dal momento in cui Kania si vedrà probabilmente costretto anche ad un compromesso con Olszowski, uscito più forte di quanto si prevedeva. Un primo passo verso questa intesa è stato forse già la dosatissima relazione presentata da Kanìa all'apertura delle assise. Il groviglio di tanti liberali, riformisti, moderati, conservatori e dogmatici si è andato a mano a mano districando come proseguiva il dibattito. Ora appare abbastanza chiaro e non soltanto per merito delle prime votazioni. Per i liberali» l'ha chiarito due giorni fa Rakowski (del suo discorso che ha raccolto più applausi a scena aperta che voti nello scrutinio segreto avevamo già riferito). Ieri ha spiegato la sua posizione Olszowski. Nella stessa misura in cui Rakowski aveva offerto un'interpretazione più «aperturistica» del rinnovamento inaugurato da Kania, ii moderato Olszowski ne ha esposta una variante più restrittiva. Lapidariamente, in cinque punti: le autorità devono essere in grado di prendere decisioni popolari ma anche quelle impopolari; il governo deve salvaguardare i diritti civili ma quando necessita deve pure limitare la libertà; le autorità devono usare mezzi politici ma anche quelli amministrativi e giudiziari; la crisi richiede passi fermi ma non arbitrari; al popolo deve essere detta la verità ma non soltanto quella favorita dal momento. In fondo, seguendo il dibattito, difficilmente si trovano oratori che respingano il mo dello polacco del socialismo. Quello nella Polonia per molti versi deve essere un socialismo diverso: nessun altro Paese ha una Chiesa cosi forte, nessuno ha tanti contadini proprietari, nessuno ha tradizioni nazionali cosi spiccate anche di sinistra, nessuno infine ha «Solidarietà», scaturito dall'intero intreccio delle peculiarità polacche. Tutte le correnti in gioco nella dialettica del Congresso prendono in considerazione questa realtà. Danno però una risposta diversa al quesito: che tipo di partito comunista si confà meglio alle condizioni nazionali? Secondo una corrente, il partito opererebbe meglio essendo più flessibile e aperturista, secondo l'altra, per affrontare la realtà dovebbe essere più duro e compatto. Ambedue le tesi passano al Congresso come buone: la prova è che sta per vincere Kania, disegnando un partito allo stesso tempo duro e flessibile, ideologica' mente esclusivo e pragmaticamente aperturista. Anche nei confronti dell'Urss si può discernere la fedeltà dottrinaria e quella real-politica, quella convinta da quella imposta. La linea vincente è una combinazione dei due sentimenti: Kania offre garanzie a Mosca dopo aver respinto il tentativo del Cremlino di eliminarlo. Il partito polacco rinnovato avrà un primo segretario nella notte fra sabato e domenica. Dopo il voto finale il Congresso non chiuderà i battenti. Molti delegati hanno già obiettato che troppo tempo è stato perduto nelle questioni procedurali ed elettorali, tralasciando la discussione sui programmi e anzitutto sul modo di realizzarli. Di conseguenza le sezioni saranno prorogate di un giorno, a tutta domenica. Il Congresso è dominato da un'ansia in certi momenti confusa ed in altri, invece, patetica di riportare il partito in sintonia con le ansie del Paese. Il Paese ne prende atto, lo si vede dall'interesse generale suscitato, però è incerto se mettersi a sua volta in sintonia con il Congresso. A Danzica, Walesa è stato sconfitto in seno a «Solidarietà» sulla proposta di astenersi dagli scioperi I portuali del Baltico scenderanno in sciopero la prossima settimana per rivendicare le stesse condizioni concesse ai minatori. La compagnia aerea «Lot» bloccherà i suoi voli nello stesso periodo per protestare contro il rifiuto del governo di accettare il direttore eletto dal consiglio operaio dell'impresa e contro l'imposizione a quel posto per decreto di un generale. II partito si è misurato in questi giorni con se stesso. Ora dovrà ritornare al compito che finora non ha saputo assolvere: quello di misurarsi con il Paese. Frane Barbieri

Luoghi citati: Danzica, Mosca, Polonia, Urss, Varsavia