Ritorna serranda selvaggia

Ritorna serranda selvaggia Pochi negozi hanno rispettato finora il turno di chiusura Ritorna serranda selvaggia Molti alimentaristi che, secondo le disposizioni dell'assessorato comunale, avrebbero dovuto chiudere in questi giorni sono regolarmente aperti - Che cosa accadrà in agosto? Non illudiamoci: saracinesca selvaggia tornerà a colpire. La suddivisione dei negozi di alimentari in due turni di ferie sembra non essere stata rispettata. Secondo le disposizioni dell'Assessorato al Commercio è scattato in questi giorni il primo turno (quello per le panetterie e le macellerie va dal 6 luglio all'I agosto, quello per gli alimentari in genere dal 13 luglio all'8 agosto). In teorìa, il cinquanta per cento di questi negozi dovrebbe essere chiuso: ma non è così, sono quasi tutti aperti E' un fatto positivo? Nemmeno per sogno: accade che molti esercenti con turno pre visto in luglio continuino l'attività con l'intenzione, neppu re celata, di andare in vacan za in agosto. Incorreranno nei fulmini della legge? Nien t'affatto: se la caveranno con 50 mila lire di multa, ammes so che vengano scoperti dai vigili urbani. Tutto sommato una cifra contenuta per sce gliere il periodo di ferie prefe rito, una delle voci minori del bilancio per chi va in vacanza. All'assessorato non sembrano preoccuparsi troppo ammettono la consistenza del fenomeno ma hanno anche pronta una spiegazione: "Evidentemente molti negozianti hanno deciso di ridurre la durata delle ferie o se ne andranno in vacanza a settembre od ottobre». Tendono a smentire la possibilità di un agosto difficile. I vigili urbani sono sensibili al problema ma al momento hanno le mani legate: «Sino all'inizio del secondo turno non possiamo emettere multe. Infatti gli esercizi che dovrebbero chiudere in luglio e che sono aperti in questi giorni non appaiono perseguibili: le ferie sono un diritto non un dovere. Potremo intervenire solo in agosto quando ci troveremo di fronte a saracinesche chiuse che invece dovrebbero essere aperte». Taluni esercenti tentano di giustificare l'inosservanza alle disposizioni comunali con problemi di varia natura: •'Bisogna tener conto delle esigenze del personale — spiega il proprietario di una piccola catena di macellerie — che vuole andare in ferie in determinati periodi. Dei turni non ne vogliono proprio sapere. C'è anche chi minaccia di mettersi in malattia se non viene accontentato. Con gli scarsi mezzi di controllo che abbiamo è una scappatoia facile. E' molto meno dannoso pagare la multa e chiudere nel periodo preferito dal personale». Un fruttivendolo di via Nizza ammette serenamente di essere in fallo: «Dovrei chiudere in luglio ed aprire in agosto, come due anni fa. Ma non me la sento di affrontare le incognite di un approvvigionamento a Ferragosto. Capita infatti troppo spesso che le derrate in vendita ai mercati generali siano in quel periodo scarse e di qualità modesta si Particolarmente contestata anche la richiesta di indicare su appositi stampati affissi sulla saracinesca i negozi aperti più vicini. Dice un panettiere in via Saluzzo: «Ho due concorrenti nelle vicinanze e per tutto l'anno cerco di strappar loro la clientela: è una legge di mercato. Ora non vedo perché devo consigliare ai miei clienti di rivolgersi a loro, rischiando anche di perderli. Limiterò il periodo di chiusura a quindici giorni ma sulla mia saracinesca, mentre sarò al mare, non ci sarà pubblicità per altri». C'è preoccupazione fra le massaie: «A rimetterci saremo ancora una volta noi—sostiene una pensionata che sta rientrando dalla spesa in via Duchessa Jolanda — perché in agosto si entra in clima di monopolio. Taluni prezzi, soprattutto quelli ortofrutticoli e della carne, crescono sema motivo. Ma quando si trova un negozio aperto si è costretti a prendere od a lasciare». Serve a poco informarla che Torino, in questo settore, è una città all'avanguardia: a Milano ad esempio la regolamentazione riguarda soltanto poche categorie di negozi. «E una soddisfazione molto magra — ribatte — visto che lo scaglionamento qui da noi non viene rispettato. Ma non ho nemmeno fiducia che le cose cambino: in agosto in città resta solo chi lavora o chi non ha quattrini per permettersi le vacanze. Il sindaco, gli assessori, i dirigenti dell'associazione dei commercianti dei consumatori in quei giorni sono al mare». an. c.

Luoghi citati: Milano, Torino