L'Internazionale socialista rivendica ruolo europeo nei negoziati con Mosca

L'Internazionale socialista rivendica ruolo europeo nei negoziati con Mosca Il viaggio di Brandt in Urss definito «importante, utile e vantaggioso» L'Internazionale socialista rivendica ruolo europeo nei negoziati con Mosca 124 leader riuniti per due giorni a Bonn d'accordo che Stati Uniti e Unione Sovietica devono avviare trattative sui missili entro l'anno - Interventi di Craxi e Long© BONN — Il praesidium dell'Internazionale socialista giudica il viaggio d'informazione compiuto dal suo presidente Willy Brandt a Mosca «importante, utile e valido». Esso ha messo a fuoco una disponibilità al negoziato da parte dell'Unione Sovietica ed è una premessa per il proseguimento di un impegno che può avere effetti benefici nella ripresa del dialogo Est-Ovest. Pur tra differenze di impostazione che nascono dai diversi interessi, anche geopolitici e nazionali rappresentati dai loro partiti, i 24 leaders della Internazionale socialista riuniti a Bonn mercoledì e giovedì si sono trovati d'accordo su questo punto. Anche il cancelliere Schmidt, nel messaggio di saluto che ha rivolto ieri sera ai capi di partito e di governo, ha valutato molto positivamente l'iniziativa di Brandt. L'Internazionale socialista conferma la propria convinzione della necessità del negoziato tra Usa e Urss, anche se è stato rilevato che in questo negoziato un ruolo deve spettare all'Europa, principale interessata alla ricerca di un equilibrio militare che la riguarda da vicino. La riunione del praesidium allargato dell'Internazionale socialista si è conclusa con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato quasi tutti i leaders socialisti giunti a Bonn. Per l'Italia erano presenti il segretario del partito socialista Craxi e quello socialdemocratico Longo. i cavdeSogonesilnogiu Willy Brandt, riassumendo i contenuti della discussione avvenuta a porte chiuse, ha detto che Stati Uniti e Unione Sovietica devono avviare negoziati sui missili intercontinentali (Salti e quelli sui missili a medio raggio entro l'anno, con l'obbiettivo di raggiungere risultati entro il 1983, quando dovrebbe cominciare l'installazione dei missili americani in Europa. Tutti i leader socialisti sono stati d'accordo che il dialogo Est-Ovest dev'essere ripreso il più presto possibile. A parere di Craxi «il negoziato sulle armi nucleari in Europa non può svilupparsi in assenza degli europei, anche se l'Urss nei suoi documenti più recenti pare rivolgersi più agli Usa che alla Nato». Questo «comporta una stretta consultazione tra Usa e alleati europei e l'adozione di linee e decisioni effettivamente comuni e concertate». Parlando dell'Urss, Craxi ha detto che certi atteggiamenti di prudenza danno l'impressione che «nell'Unione Sovietica si fa strada l'idea che su diversi terreni in questi anni la sua politica e le sue iniziative si sono spinte oltre e che nuove iniziative di rot¬ tctalBsntmdclScrrgstgnuzlcCcc tura avrebbero conseguenze catastrofiche». 77 segretario socialdemocratico Longo ha detto che «va apprezzata l'iniziativa dei colloqui di Mosca del presidente Brandt In una dichiarazione rilasciata a conclusione della riunione Longo ha aggiunto tuttavia di «concordare pienamente con la dichiarazione del cancelliere Schmidt, cioè che dopo che l'Urss ha installato, considerando solo gli SS-20, più di 200 rampe di lancio, una "moratoria unilaterale" decisa dall'Urss faciliterebbe psicologicamente il negoziato, ma nulla di più. Bonn. L'ex cancelliere Brandt (da destra), presidente dell'Internazionale socialista, il cancelliere austriaco Kreisky, il premier danese Jorgensen e Craxi alla conferenza stampa (Telefoto Upi) llt dll'ItilWill Bdt idt