La Scala trionfa a New York Pioggia di fiori per la Fracci

La Scala trionfa a New York Pioggia di fiori per la Fracci «Giulietta e Romeo» di Nureyev ha aperto la tournée in Usa La Scala trionfa a New York Pioggia di fiori per la Fracci NEW YORK — Il Metropolitan ha tributato al balletto della Scala un'accoglienza trionfale. La prima di Giulietta e Romeo, con Nureyev, la Fracci e Margot Fonteyn, ha riscosso applausi interminabili. Un pubblico scelto, con alla testa la comunità italiana di New York, è esploso in un'ovazione al calare della tela. Insieme coi tre protagonisti, hanno brillato Vescovo nella parte di Mercuzio e Mietto in quella di Tibaldo. Hanno provocato mormorii di approvazione le scene marmoree di Frigerio. Nel complesso, il debutto non poteva essere più felice. La Scala è tornata in America con un programma limitato (le altre due pièces sono Giselle e un repertorio) ma con un patrimonio di tradizioni e di talento invidiabili. Tutte le serate segnano esaurito. Solo il Bolshoi, due anni fa, che peraltro aveva danzato allo Stabile, non al Metropolitan, aveva ottenuto eguali consensi. Nel paragone, va sottolineato, la Scala eccelle. Alla critica newyorchese è piaciuta soprattutto Carla Fracci. Il New York Times l'ha definita «l'eroina delta prima, autrice di un'interpretazione di straordinaria bellezza». 'In genere pensiamo alla Fracci come a una ballerina romantica del secolo passato — ha scritto l'autorevole quotidiano — ma la sua forza drammatica e la sua plasticità danno un nuovo rilievo al personaggio. Brava*. E' stata la Fracci a essere chiamata più di ogni altro alla ribalta, in una vera pioggia di fiori. Regista e scenografo di Giulietta e Romeo è stato Nureyev. Il grande tartaro ha presentato una versione ardita del balletto di Prokofiev e della tragedia di Shakespeare, sottolineandone non la delicata vicenda d'amore, ma la presenza della morte. Al rapporto intimistico dei due pro¬ tagonisti ha sostituito il confronto quasi tribale delle due stirpi nemiche di Verona. Con una serie di pannelli mobili. su uno stupendo sfondo cittadino, Frigerio gli ha creato l'atmosfera adatta. Nureyev ha anche improntato i passi di danza alla massima modernità possibile. L'influenza classica, russa, del balletto è stata quasi cancellata. A tratti, ciò ha prodotto risultati sconcertanti: la morte di Mercuzio, ad esempio, aleggia troppo a lungo tra la farsa e il dramma, e taluni simbolismi, come lo spettro sul letto di Giulietta, appaiono molto spinti. Ma queste parentesi sono riscattate dal superbo affiatamento tra Nureyev e la Fracci. Lo sforzo innovatore dà cosi frutti, ed è probabile che il film girato l'anno scorso sulla produzione abbia grande successo. Attende La Scala la verifica di altre città, esigenti quanto New York, ma la tournée è partita con piede sicuro. Lo spettacolo contiene intelligenza, buon gusto e una su¬ perba scuola, che si riflette anche nel corpo di ballo. Un contributo tutto italiano è quello dei costumi, dei colori, delle inquadrature che a volte ricordano quadri rinascimentali. Si avverte lo spirito di Verona, dietro la musica del celebre autore russo. A coronamento della «prima», un ricevimento in onore della Scala si è svolto da Barbetta, il più antico ristorante piemontese di New York. Vi hanno partecipato i più bei nomi del mondo dello spettacolo italiano e americano, come Zeffirelli. che dopodomani lancerà il suo ultimo film. Amore senza fine, e Laureen Bacali, la vedova di Huraphrey Bogart, protagonista de La donna dell'anno a Broadway. I festeggiamenti si sono protratti sino a notte inoltrata, con una folla curiosa che osservava l'andirivieni degli ospiti, in una notte caldissima, e. c. Margot Fonteyn con Carla Fracci dopo il trionfo dell'altra sera

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