Un albero uccise madre e figlia Al marito andranno cento milioni

Un albero uccise madre e figlia Al marito andranno cento milioni L'indennizzo è stato deliberato dalla giunta comunale di Torino Un albero uccise madre e figlia Al marito andranno cento milioni La disgrazia era accaduta tre anni fa nel parco di Santena, lasciato in eredità alla nostra città - Tacitata la parte civile il giudice ha assolto tutti gli imputati in istruttoria Santena. 17 agosto di tre anni fa. Nell'afa dell'estate, con metà paese in ferie, un giorno maledetto. Proprio nel parco, luogo di riposo e di serenità, piombò la morte. Un destino crudele ed inesorabile distrusse una famiglia. Federica Della Nave. 27 anni, la figlia Laura di 13 mesi, morirono uccise tra quel verde riposante. Improvvisamente uno schianto. Una pianta di «ailanthus glandulosa» schiacciò madre e figlia. Sull'erba verde del prato non rimase che un grumo di sangue ed una carrozzina contorta. Quel giorno, nel parco più nessuno ci andò, se non per portare fiori. Fu fatalità, incuria o negligenza? A tre anni di distanza l'inchiesta giudiziaria. che avrebbe dovuto accertare eventuali responsabilità penali, si è conclusa con l'assoluzione in istruttoria da parte del magistrato dott. Grasso, delle persone coinvolte nelle indagini. Erano il dott. Ezio Ollino. sindaco di Santena: quattro funzionari della Sovrintendenza ai monumenti: Amedeo Di Cavio, Maria Grazia Cerri, Clara Palmas. Giorgio Fea; la marchesa Margherita Visconti-Venosta ed il suo amministratore Ivan Bosdari; il geom. Giampiero Bonometti, del servizio viali ed alberate del Comune dì Torino. Come è noto il parco di Cavour di Santena è del Comune di Torino, ma è ammini¬ illuminili: i n iiiiiiiiniiiiiiiUn lettera ci scrive: «Rispondo al padre che da Gozzano ha scritto a Specchio dei tempi {La Stampa, 1 1 luglio). 1) li passaggio di un alunno da un corso ad un altro della medesima scuola rientra nella "formazione delle classi", che è competenza del preside, il quale agisce "sulla base dei criteri generali stabiliti dal consiglio di circolo o d'istituto e delle proposte del collegio dei docenti" (DPR 31 maggio 1974, n. 417, art. 3 «d»). I genitori non hanno, quindi, diritti soggettivi da (ar valere. Possono però controllare se il preside si è attenuto alle indicazioni e proposte del collegio dei docenti e del consiglio d'istituto, e ricorrere, eventualmente, al presidente di quest'ultimo. «2) Qualora, invece, l'alunno voglia trasferirsi ad altra scuola, occorre distinguere se il trasferimento avviene nel corso dell'anno scolastico, o ad anno scolastico ultimato. Se l'anno scolastico è finito non è necessario alcun nullaosta da parte della scuola di provenienza. L'alunno (o il genitore), ritirata la scneda pei sonale col giudizio finale, o la pagella, si rivolge alla scuola di sua scelta (art. 3 R.D. 4 maggio 1925. n. 653). Quest'ultima potrà, poi. accettare o no il nuovo alunno, in base ai posti disponibili, se il richiedente non abita nella nona (bacino d'utenza) della scuola. Altrimenti il posto spetta di diritto. •.Se. viceversa, il trasferimento avviene nel corso dell'anno scolastico, occorre richiedere il nullaosta al preside deila scuola che si vuole lasciare. Il nulla-osta sarà riliutato se l'alunno non è in regola col pagamento delle tasse scolastiche (nelle secondarie supe- strato anche da Santena, mentre i Visconti-Venosta ne hanno l'usufrutto. L'indagine accertò che l'albero era marcio perché roso nell'interno dagli insetti. L'assoluzione degli indiziati è avvenuta contro il parere del pubblico ministero, che aveva chiesto l'imputazione del geom. Bonometti e della marchesa Visconti-Venosta. A risarcimento dei danni civili il Comune di Torino, ora pagherà 100 milioni (già stanziati a giugno) ad Ottavio Della Nave, il marito superstite. Ieri lo abbiamo incontrato a Santena. Ora vive con i genitori. Al collo, ad una catenella ha la fede sua. della moglie ed una medaglietta della figlia. Tutto quello che gli è rimasto di quel giorno tremendo. Non vuole parlare. .Non ho nulla da dire — precisa — ho incaricato l'avv. Boverio di un i u i nini Casale, di occuparsi di tutto. E' lui che cura i miei interessi. Le assoluzioni in istruttoria? Preferisco non dire niente...». A conclusione di quella tragedia Ottavio Della Nave riceverà 100 milioni, come ha concordato. Una soluzione burocratica, che mai potrà cancellare nella memoria di quest'uomo, quel maledetto giorno d'agosto che stroncò la sua famìglia. * Anna Vercellone, 57 anni, corso S. Maurizio 36, ieri era appena scesa dalla sua «131», davanti alla sua abitazione. Mentre chiudeva l'auto un giovane le ha puntato una pistola alla schiena: «Ferma, è una rapina». La donna ha cercato di reagire. Il bandito, piuttosto nervoso, le ha afferrato il polso sinistro. Poi con uno strattone ha strappato l'orologio d'oro con bracciale.