Sette arresti a Torino e 5 a Milano sono presunti br e fiancheggiatori

Sette arresti a Torino e 5 a Milano sono presunti br e fiancheggiatori La vasta operazione scattata dopo gli interrogatori di un «pentito» Sette arresti a Torino e 5 a Milano sono presunti br e fiancheggiatori TORINO — La Digos ha inferto un altro colpo al terrorismo arrestando sei giovani e una donna. Due di questi sono ritenuti brigatisti rossi, gli altri fiancheggiatori, gente semisconosciuta alla polizia e di cui le Br si servivano per appostamenti, per affittare alloggi e far nascondere latitanti. Per tutti, i giudici Miletto e Gianfrotta hanno spiccato ordini di cattura per •partecipazione a banda armata e associazione sovversiva-. E' stato scoperto anche un covo in via Lancia 12. Una ottava persona è ricercata. Gli arrestati sono: Gaetano Calabrisotto Scirè, 22 anni, via Caluso 28, operaio nell'azienda di Mauro Marchetto, quest'ultimo preso il 17 giugno; Roberto Scaruffi. 30 anni, corso Rosselli 44, impiegato Inps: Patrizio Burtet, 19 anni, via Palmieri 36, studente: Claudio Garnero. 20 anni, strada Bertolla 57. Abbadia di Stura, studente: Riccardo Munciguerra. 22 anni, corso Vittorio Emanuele 44, studente: Cosimo Carrozzo. 19 anni, via Fossano 2, studente arrestato a Brindisi; Adelina Fusco. 39 anni, via Lagrange 29, maestra e moglie di Riccardo d'Este, capo comontista preso a Milano. Il latitante è Francesco Nuzzolo. 23 anni, via Trinità 12, ex operaio in una ditta di precotti alimentari e attualmente studente al Politecnico. Il Nuzzolo si è reso irreperibile dal 14 giugno scorso, quando la Digos fece irruzione nel covo di via Cercenasco 49. Qui la polizia trovò 86 carte d'identità in bianco. In particolare, gli agenti del dott. Fiorello hanno appurato che. il covo al piano terreno di via Lancia 12, affittato dal Burtet e dal Garnero, era una • base volante-. Lo Scaruffi e Paolo Fogagnolo. 22 anni (arrestato il 10 giugno), sono accusati di aver preso parte alla rapina (6 milioni di bottino) avvenuta l'8 marzo '81 contro il supermer¬ cato Conti di via Monginevro. Lo stesso Fogagnolo. con Mauro Marchetto e due altri giovani ricercati (Felice Duo e Raffaele De Blasi entrambi di 32 anni), fingendosi agenti Sip. il 9 aprile scorso, in vìa Napione 37, rapinarono 150 milioni all'ex cantante lirica Natalina Fietti. f, Dad. MILANO — Nell'ambito della stessa operazione avviata grazie alla collaborazione fornita da Paolo Fogagnolo. altre cinque persone sono state arrestate dalla Digos di Milano. Sono Riccardo D'Este. 37 anni, di origine triestina, ma domiciliato a Milano, la sua convivente Flora Cappelluti di 30 anni. Luciano Salvi, di 22 anni, Laura Turchet di 25 anni e Daniela Rumi di 19 anni, tutti di Milano. I primi tre sono accusati di associazione sovversiva e partecipazione a banda armata, la Turchet e la Rumi devono rispondere solo di favoreggiamento. I primi tre. ai quali non sono attribuibili per ora episodi specifici di terrorismo, sarebbero di origine anarchica e proverrebbero dal «Comitato di autodifesa libertaria» nato, come ha detto lo stesso capo della Digos milanese dott. Lo Schiavo, dalle ceneri di «Azione rivoluzionaria». Sempre su indicazione di Un attentato contro sede de a Cagliari CAGLIARI — Gli agenti della Digos stanno facendo indagini per identificare i responsabili di un attentato dinamitardo compiuto la notte scorsa contro la sezione della democrazia cristiana di via Cettigne. nel quartiere «Genneruxi», di Cagliari. Un ordigno di natura imprecisata è stato fatto esplodere davanti all'ingresso della sezione democristiana provocando danni alla serranda. Fogagnolo. sono state sequestrate due pistole e una cinquantina di cartucce. Sono state eseguite anche tredici perquisizioni con sequestro di documenti vari, ora all'esame degli investigatori. Proseguendo nelle indagini, la Digos milanese è arrivata alla cascina Mulino di Sopra di Pantigliate (Milano) dove, in un canile di Pietro Cirillo, pregiudicato per reati comuni, sono state scoperte alcune pistole. Nello stesso cascinale sono state trovate cinque targhe d'automobile false. Non sono emersi collegamenti del Cirillo con gruppi terroristici. Intanto dal carcere Paolo Fogagnolo ha fatto pervenire all'esterno, attraverso un magistrato inquirente, una lettera di quattro cartelle in cui spiega i motivi che lo hanno in¬ dotto ad abbandonare la lotta armata che negli ultimi tempi -sì è caratterizzata — dice — attraverso un terrorismo stupido e insensato-. •Si è perduto man mano il contatto con la realtà — dice ancora Fogagnolo — arrivando al punto di minacciare di morte parenti e famigliari degli stessi comunisti combattenti. Ci si è rinchiusi sempre più in un ghetto sema uscita e senza prospettive-. Paolo Fogagnolo ha poi ulteriormente spiegato il suo pentimento dicendo: -Non solo non siamo stati delle avanguardie comuniste nelle masse, come avremmo voluto essere, ma siamo diventati, con le nostre insensatezze, paravento, grancassa e materassi del potere che ci ha usato per ritardare la presa di coscienza delle masse e della classe operaia-.