Avignone apre agli stranieri per la prima volta in 35 anni

Avignone apre agli stranieri per la prima volta in 35 anni Avignone apre agli stranieri per la prima volta in 35 anni DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE AVIGNONE — Si è chiusa ieri la prima settimana del festival d'Avignone: e, per quanto la manifestazione si trovi a meno d'un terzo del suo svolgimento (si concluderà, infatti, con la grande serata pirotecnica e musicale del 2 agosto), emergono, dalla stampa francese e straniera, le prime valutazioni, piuttosto concordi e sostanzialmente positive. Al secondo anno del suo mandato, il giovane direttore generale del Festival, Bernard Faivre d'Arcier, sembra aver trovato la strada dell'innovazione senza fratture e vistosi scandali. Ha continuato, come i suoi predecessori, a puntare molto sulla prosa, ma — come aveva preannunciato l'anno scorso — ha allargato decisamente il settore del teatro musicale (quattro prime di musicisti contemporanei, tra cui il nostro Bussotti con Giulia round Giulia da Strindberg, messo in scena dal concentratissimo Pier'Alli) : e soprattutto ha rinvigorito, con otto spettacoli, il settore della danza, in cui spicca, come ospite d'onore, reduce dei successi di Berlino e Colonia, la danzatrice-attrice Pina Bausch, con due suoi inediti allestimenti. Dicevamo della prosa, e delle reazioni favorevoli che sta incontrando. I giovani, soprattutto, che costituiscono una buona metà dei centotrentamila spettatori previsti quest'anno, pare abbiano apprezzato lo sforzo di Faivre d'Arcier di «aprire» il festival L'auto di Presley pagata 2400 milioni LOS ANGELES — Il mito di Elvis Presley continua a crescere. Nei giorni scorsi una De Tomaso Pantera che era appartenuta al cantante è stata venduta per due milioni di dollari (oltre due miliardi e 400 milioni di lire):il prezzo più alto mai pagato per un'automobile. La vettura costruita e. Modena nel 1972, era stata acqui stata da Presley nel 1974 per 25.000 dollari. Bertolt Brecht visto da Levine (Copyright N.Y. Review of Books. Opera Mundi e per l'Italia «La Stampa») alle compagnie straniere. Sono quattro ad essere state invitate quest'anno: i georgiani del Teatro Rustaveli di Tbilisi, i tedeschi della Schauspielhaus di Bochum, gli americani Bruce Geduldig e Winston Tong, e gli inglesi di Cornovaglia del Fostbarn Travelling Theater (dovevano venire ad Avignone anche i russi del Tiouz di Leningrado, la più prestigiosa compagnia sovietica di teatro per adolescenti, con trenta opere in repertorio, ma è mancata all'appuntamento). Al momento solo il cinocaliforniano Tong si è esibito con Frankie e Johnnie, storia d'una schizofrenica innamorata dell'altra metà di sé, realizzata con bambole inquietanti, vari film, oltre ad una colon na sonora di dodici canzoni di Billie Holliday: ed è ovvio che ai giovani sia piaciuto. Ma soltanto l'idea che una compagnia straniera sia ammessa finalmente — prima in tren tacinque anni — alla Corte d'Onore del Palazzo dei Papi, a recitare nella propria lingua e a recitare Brecht (accadrà la sera del 24, e toccherà ai georgiani), ha fatto si che in torno allo spettacolo l'attesa cresca di giorno in giorno. Del resto, l'impressione comune è che Faivre d'Arcier abbia scelto bene anche sul fronte delle compagnie francesi, che sono sette in tutto, ma impegnate su più fronti ciascuna. Certo l'apertura del festival non è stata d'una au- dacia inusitata: ancora la Comédie Francaise con Medea di Euripide (una Medea tutta sul domestico-tribale, nella regia di Jean Gillibert). Ma, intanto, pare che gli stessi attori della Comédie siano piaciuti molto di più nelle Letture intorno a Medea, che facevano ogni sera alle sette, nel chiostro del Palazzo Vecchio su stregoneria, veleni, sacrificio rit uale, con brani da Tasso a Michelet a Kierkegaard. Questa idea di aprire il lavoro teatrale ai non addetti, di mostrarlo nel suo farsi, è una delle idee a cui Faivre d'Arcier tiene di più. Da quattro giorni, per l'esattezza, ma andranno avanti sino al 24 luglio, otto attori del Centre Drammatique National des Alpes (uno dei «giovani» teatri stabili francesi, diretto da Georges Lavaudant) presentano ciascuno un proprio spettacolo. da Buchner, Roussel, Pirandello, Cecov. Handke. eccetera: e le due repliche quotidiane, prima e dopo cena, nella Sala Benolt XII, sono gremite da un pubblico attentissimo. •Ateliers, bisogna creare degli ateliers di lavoro teatrale, che nascano qui, genuinamente., diceva l'anno scorso Faivre d'Arcier: e quest'anno ha cominciato a realizzarli. Per il Tito Andronico, che andrà in scena il 29 nel chiostro del cimitero della Certosa di Villeneuve-lès-Avignon, al di là del Rodano, si è creata una Association Titus Andronicus, tra attori della regione Rhòne-Alpes. Vogliono presentare, nello stupendo chiostro medievale, uno Shakespeare da tauromachia, unico scenario una grande arena di sabbia. Può sembrare scandaloso, ma nell'altrettanto dolce e sereno chiostro dei Carmelitani, due anni fa, su un rialzo di terriccio rossastro, Peter Brook realizzò il capolavoro della Conferenza degli uccelli: e a partire dal 19. proprio 11. Karge e Langhoff si scateneranno nel loro Marie-Woyzeck circense, con getti di sangue e spruzzi d'orina, di cui abbiamo riferito, in aprile, da Firenze. Guido Davico Bonino ANCHE MUSICA E DANZA AL FESTIVAL DEL TEATRO