Turismo in piena crisi a Lerici pochi italiani, nessun straniero di Bruno Marchiaro

Turismo in piena crisi a Lerici pochi italiani, nessun straniero Il Golfo dei Poeti non è più un richiamo per i ricchi villeggianti? Turismo in piena crisi a Lerici pochi italiani, nessun straniero Grave problema dei posteggi, mancano iniziative culturali e di intrattenimento - Difficoltà anche negli altri centri della Riviera spezzina: Portovenere ha fallito in pieno lo sviluppo LA SPEZIA — Le prime notizie sull'andamento del turismo nel nostro Paese giustificano i timori delia vigilia: un calo più che sensibile di presenze sia di stranieri che di italiani a conferma di un preoccupante fenomeno iniziato un paio di anni fa. Non si salva nemmeno il Golfo della Spezia che ha sempre vissuto su un tipo di turismo particolare, di amatori, che sembrava al sicuro da diserzioni tali da provocare una vera e propria crisi. Oli ospiti connazionali diminuiscono, gli stranieri sono quasi scomparsi. Centri come Portovenere, S. Terenzo, Lerici, Mascherino e Tellaro, per limitarci al Golfo dei Poeti, un tempo mete preferite di tedeschi, inglesi, olandesi, americani, stanno perdendo questa clientela; quando si sente parlare una lingua diversa dalla nostra, si può giurare che al 90 per cento sono famigliari di ufficiali e tecnici della Nato o di libici e venezuelani In trasferta nel Golfo in attesa che dai cantieri escano le navi da guerra ordinate dai loro governi. Ma il calo degli stranieri è massiccio anche lungo la costa delle Cinque Terre, a Levante, a Deiva; gli alberghi e le pensioni hanno ancora camere disponibili, i ristoranti lavorano al completo solo la sera. Si stanno invece riaprendo le seconde case e questo può dare l'impressione di una stagione turistica normale. Ma in questi luoghi la seconda casa è un fenomeno diffuso e i vantaggi per gli operatori sono relativi. Le cause della crisi turistica del Golfo sono in parte quelle generali: insicurezza, scioperi, inflazione che riduce anche il potere d'acquisto delle valute straniere; ma qui contribuiscono altri fattori, scelte sbagliate, la mancanza di una vera e moderna mentalità turistica. Portovenere era partita anni fa con l'ambizioso progetto di creare un turismo di élite, ma non s'è fatto nulla in questa direzione se non permettere che le case salissero a tre milioni il metro quadro; ora il borgo ospita gente che possiede alloggi costosissimi, ma sia i negozianti che gli albergatori devono sperare solo nelle gite di massa, nell'invasione dei pullman che il sabato e la domenica occupano tutti gli spazi liberi; chi dalla Spezia o dall'interno vuole fare una gita nel vecchio borgo marinaro il più delle volte lo deve guardare a volo d'uccello perché non può fermarsi. Lerici è arrivata nel pieno della stagione dopo un inverno fitto di polemiche tra operatori turistici, Comune e Azienda di soggiorno, scambi reciproci di accuse e inefficienze. Ebbene, dopo tanto parlare e litigare, la situazione è ancora quella degli anni scorsi se non peggiore. Il problema dei posteggi si è aggravato, le multe si sprecano, i carri attrezzi dell'Aci lavorano a pieno ritmo per rimuovere macchine in sosta vietata; cosi un bagno in spiaggia libera viene a costare al malcapitato 45 mila lire. Scarse le iniziative (qualche spettacolo di prosa) per intrattenere gli ospiti, non un po' di musica nei giardini dei bar, è scomparso anche l'unico battello che sino a qualche anno fa portava i turisti, di sera, al giro delle isole, i gitanti della domenica non trovano un negozio di alimentari aperto che possa servire un panino imbottito. Anche Lerici, che pur vanta un'antica tradizione turistica e che ha sempre costituito un richiamo per gli inglesi ancora affascinati dal mito di Shelley, di Byron, di Lawrence, che soggiornarono nel Golfo, sta diventando una comune località di vacanze per i proprietari delle seconde case, una meta per i turisti domenicali. Gli aumenti degli alberghi sono stati contenuti nella misura del 20 per cento in media (si va dalle 15 alle 33 mila lire il giorno per pensione completa), ma solo in agosto ci sarà il pieno e si tratta in genere di brevi permanenze. Quasi tutti ora cominciano a preoccuparsi, gli ospiti che se non c'è sole e mare tranquillo non sanno come passare la giornata, gli operatori turistici che avvertono una diminuzione del lavoro; solo i ristoratori, forse, sono più tranquilli perché, dati i prezzi di un pasto normalissimo, dalle quindicimila lire in su, possono rifarsi con l'invasione del sabato e della domenica. Ma fino a quando le bellezze naturali di questo golfo, il sole, il mare, il tornaconto di alcune categorie potranno tenere in piedi un'industria che qui è quasi vitale? Basterà poco, anche solo un ulteriore aumento della benzina che riduca i weekend, per mettere In crisi l'intero settore. Bruno Marchiaro

Persone citate: Lerici

Luoghi citati: Deiva, La Spezia, Lerici, Portovenere, Terenzo