Ora sono trenta le città inglesi sconvolte dalla rivolta giovanile

Ora sono trenta le città inglesi sconvolte dalla rivolta giovanile Il premier Thatcher a Liverpool bersagliata da pomodori ed insulti Ora sono trenta le città inglesi sconvolte dalla rivolta giovanile DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — La bufera di violenza giovanile continua a percuotere le città inglesi, anche se in misura decrescente, sottoponendo la nazione tutta a tensioni severe. Con un'iniziativa riservata alle situazioni di eccezionale gravità, la regina Elisabetta ha informato il premier Margaret Thatcher delle sue -preoccupazionU. Il governo è deciso a prendere rapide misure per ripristinare -legge e ordine», misure cui vorrebbe però affiancare provvedimenti, per ora vaghi, a carattere sociale. Margaret Thatcher ha visitato Liverpool dove è stata accolta da proteste e da una pioggia di pomodori. Come sempre avviene in queste circostanze, si assiste a una polarizzazione dei sentimenti. C'è chi sostiene che i disordini, dopo una prima fiammata in cui espressero veramente un'alienazione razziale e sociale, sono rapidamente degenerati in atti criminali', e come tali vanno quindi trattati. Altri, pur ammettendo che un brutale teppismo si è inserito nei tumulti, ricordano che la crisi non avrebbe assunto dimensioni tanto drammatiche se migliaia di giovani non avessero perso ogni fiducia nelle istituzioni e ogni speranza nel futuro. Le prospettive sono deprimenti. Prima o poi, soprattutto ora che la polizia reagisce con tattiche più aggressive e la magistratura si appresta a infliggere condanne pesanti e fulminee, prima o poi i moti cesseranno. Ma come è possibile essere ottimisti quando tutti i pronostici per l'Inghilterra fanno temere anni di anemica crescita economica e di crudele disoccupazione? Bisognerebbe ricostruire vaste zone urbane, offrire alloggi, scuole, lavoro: ma dove sono i soldi? Non sarà facile in tale clima placare il crescente ribellismo dei giovani, soprattutto di quelli dalla pelle scura. Anche la notte tra domenica e lunedi è stata dunque turbata da violenze, la decima notte consecutiva. Gli attacchi non avvengono necessariamente nell'oscurità, cominciano talvolta nel tardo pomeriggio e si prolungano nella mattinata. Il numero delle città colpite continua a salire, è arrivato a 30, con nomi nuovi quali Halifax, Chester, Shrewsbury. High Wycombe, Southampton, Newcastle, Derby, Leicester, Lu- ton, Maidstone, Aldershot, Oportsmouth. A Leicester, circa mille poliziotti hanno lottato per ore contro 600 ragazzi. A Birmingham, due stazioni di polizia sono state assalite con bombe molotov. Dopo quasi quattro giorni di battaglie, una calma inquieta è calata su Brixton, qui a Londra: poliziotti e civili sono stati aggrediti invece nei rioni di Notting Hill e Battersea. A Kensington, in St. Lukes' Road, una gang ha tentato di fermare a sassate un veicolo dei pompieri accorso per spegnere un incendio. Margaret Thatcher ha respirato di persona questa rovente atmosfera. Recatasi a Liverpool, ha prima udito le requisitorie degli esponenti cittadini per le tragiche condizioni economiche e sociali della città: indi, mentre stava per lasciare il Comune, è stata bersagliata con pomodori, rotoli di carta igienica e da un coro di ingiurie, ma non è stata però colpita da nulla. Nel suo articolo di fondo, il Times dice: mll nostro amor proprio ha subito un duro colpo. Non abbiamo più un impero, non siamo più una superpotenza industriale, ma pensavamo di vivere in uno dei Paesi più piacevoli del mondo, con una società tollerante e garbata. Adesso anche questo sembra essersi rivelato un sogno falso-. Mario Cirielio

Persone citate: Elisabetta, Lukes, Margaret Thatcher, Mario Cirielio, Thatcher

Luoghi citati: Birmingham, Inghilterra, Kensington, Leicester, Liverpool, Londra, Newcastle