Resiste l'«osse» Parigi-Bonn ma con sfumature di dissenso di Tito Sansa

Resiste l'«osse» Parigi-Bonn ma con sfumature di dissenso Mitterrand e Schmidt: tesi diverse su euromissili e Urss Resiste l'«osse» Parigi-Bonn ma con sfumature di dissenso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — La «amicizia privilegiata» tra Bonn e Parigi (il termine usato dal presidente francese Francois Mitterrand, il quale rifiuta la dizione giornalistica «Asse-) è stata confermata con toni enfatici ieri a Bonn, al termine delle consultazioni franco-tedesche, anticipate su richiesta del capo di Stato francese per trovare una piattaforma comune in vista del vertice dei «sette» della settimana prossima a Ottawa. «E' una pietra angolare dell'edificio europeo — ha detto Mitterrand — determinante per la politica internazionale-. La sera prima aveva constatato alla televisione che 'quando i due Paesi si capiscono male. l'Europa si sgretola-. E Helmut Schmidt, che prima delle elezioni presidenziali francesi aveva simpatizzato per il suo amico Giscard d'Estaing, ha detto, dopo due lunghi colloqui a quattr'occhi con il nuovo capo di Stato francese e con il primo ministro Pierre Mauroy: «Ho avuto la conferma che la strettissima collaborazione tra la Francia e la Germania continuerà anche negli anni futuri-. Quanto è stato raggiunto sul piano pratico nelle due giornate di «intenso lavoro-, non è tuttavia contenuto in alcun comunicato congiunto, che i due protagonisti hanno concordato di mantenere «strettamente confidenziale» quanto si sono detti. Per cui, ufficialmente, non si sa su quali temi sono d'accordo e su quali hanno punti di vista differenti. Presentatisi fianco a fianco di fronte alla stampa internazionale in una torrida sala della Cancelleria (l'aria condizionata sembra sconosciuta), Mitterrand e Schmidt hanno messo in evidenza soltanto gli aspetti positivi dei loro incon¬ tri e le attese comuni per il futuro. Ma da sfumature verbali sui temi dominanti — la preparazione al vertice di Ottawa e le relazioni Est-Ovest, con il punto chiave degli euromissili —, è trapelato che, seppure d'accordo sulla sostanza, il presidente francese e il Cancelliere tedesco divergono sul metodo. Al vertice di Ottawa vogliono che si dimostri «compattezza» occidentale tanto politica quanto economica, e ambedue condividono la preoccupazione per la politica americana degli alti tassi di interesse e per le oscillazioni del dollaro, che vorrebbero venissero stabilizzate. Ma, mentre Mitterrand insiste sulla necessità di premere in tal senso sugli Stati Uniti, Schmidt più cautamente si propone di Tito Sansa (Continua a pagina 2 in settima colonna)