Carmelo Bene e concerto rock per l'anniversario della strage di Vittorio Gorresio

Carmelo Bene e concerto rock per l'anniversario della strage Carmelo Bene e concerto rock per l'anniversario della strage Un festival per i morti di Bologna? Con un po' di apprensione vedo avvicinarsi inesorabile il primo anniversario della strage nella stazione di Bologna a opera di terroristi neri. La ricorrenza cadrà fra una ventina di giorni, domenica 2 agosto, e quello che fin d'ora mi turba è il tipo delle celebrazioni che si stanno frattanto organizzando in vista della tragica data da ricordare. Ho letto che è in programma una civica cerimonia di buon sapore culturale: dalla prima merlatura della torre bolognese degli Asinelli il 31 luglio Carmelo Bene darà al popolo lettura di acconci brani scelti della «Divina Commedia-. Si sa che in Dante nelle tre cantiche c'è tutto, così che nell'Inferno, in Purgatorio o in Paradiso si trova in fatto di invettive, definizioni e precetti ciò che di meglio può servire a condannare per l'eterno un'esecranda impresa come quella dell'anno scorso. Carmelo Bene, inoltre, è un tale uomo di teatro, un tale interprete capace di dar voce ai moti delle passioni più intense, le più autentiche come le più tragiche, che io sinceramente non ho dubbi sulla qualità dello spettacolo superbo che egli sarà in grado di offrire -dall'alto della prima merlatura della torre degli Asinelli. Tuttavia non c'è accordo generale su questo punto. Federico Bendinelli, capo del gruppo democristiano in Consiglio comunale, ha subito annunciato che il suo partito si asterrà dall'intervenire alla celebrazione affidata a Car- melo Bene, essendo costui «un pagliaccio-, «un istrione-. Colpito nella sua dignità di uomo, nel suo decoro di artista, Carmelo Bene ha naturalmente replicato querelando il Bendinelli per fargli ringoiare le ingiurie. La disputa, comunque, non si esaurisce nel confronto diretto Bene-Bendinelli o nello scambio di improperi nel quale caso, tutto sommato, non avrebbe molto interesse. Non è nemmeno di gran conto il fatto che la città nei giorni scorsi si sia divisa tra progressisti e no, tra difensori della nuova cultura e fustigatori dei solito culturame preso a comodo bersaglio. Neppure è il caso di registrare una per una le rispettive posizioni assunte dai partiti, i quali sono quasi tutti imbarazzati o perplessi o riluttanti, e comunque generalmente divisi. I cosiddetti moderati temono che tutto abbia a risolversi in una specie di kermesse, tipo una festa del/ Unità, pur se impostata su un evento inconfondibilmente funerario, mentre i più austeri suggeriscono un'alternativa fondata sulla formula «suono e silenzio-, e vale a dire che per due minuti tace la città, stanno tutti fermi. Affa nel contempo suoneranno a distesa come richiamo religioso e civile le campane delle chiese e le sirene delle fabbriche. Sul punto della kermesse che si starebbe preparando, qualche perplessità mi tormenta. Non voglio temerariamente accusare nessuno di un infando proposito di sfruttare o strumentalizzare a fini di parte i grandi lutti, i sanguinosi dolori nazionali. Come non esito a immaginare che lo spettacolo di Carmelo Bene dalla prima merlatura della torre degli Asinelli sarà senz'altro un grande successo, così mi guardo dal chiamare in causa la sincera buona fede dei promotori dell'iniziativa. Vittorio Gorresio (Continua a pagina 2 In terza colonna)

Persone citate: Bendinelli, Carmelo Bene, Federico Bendinelli

Luoghi citati: Bologna