Gli eccessi si pagano di Renato Cantoni

Gli eccessi si pagano Gli eccessi si pagano Dopo sospensioni, tergiversazioni, proposte di intervento di ogni tipo e origine, spesso molto discutibili, ha prevalso il senso della realtà e la Borsa si è riaperta regolarmente. I provvedimenti tecnici, adottati per rendere meno difficile e costosa la chiusura dei conti del ciclo borsistico di luglio, hanno funzionato a metà, il che è già molto se pensiamo a quanto accaduto la settimana scorsa quando, dopo i rovinosi ribassi di lunedi 6 luglio, martedì 7, sotto l'incalzare delle vendite che non trovavano contropartita alcuna, si rese indispensabile ricorrere a un listino pro-forma e alla chiusura del mercato il giorno successivo. I realizzi non sono stati copiosi in quanto quasi tutti gli istituti di credito hanno compensato in casa le vendite più o meno forzate della loro clientela. Pochi però i compratori nonostante le sollecitazioni delle autorità tutorie. In un ambiente abbastanza calmo il corso di una quindicina di titoli non è stato rilevato per eccesso di ribasso e, dopo la seconda chiamata alla fine della riunione, sono apparse sul listino le lettere n.r. (vale a dire prezzo non rilevato) come da anni avviene alla Borsa di Parigi. Oggi però il tabellone delle quotazioni di chiusura dovrà essere completo, perché saranno stipulati i riporti mensili, importantissimo punto di riferimento per il calcolo delle garanzie. L'indice di ieri, ovviamente, è zoppo ma all'ingrosso le perdite devono essere state consistenti. Ciò provocherà ulteriori difficoltà fra gli operatori e la clientela differenziale già duramente colpita dai crolli precedenti. A Roma sono corse voci di insolvenze, coda fatale dopo una serie di rovesci di queste proporzioni. I dissesti provocheranno altre difficoltà, allontanando nel tempo quel ritorno alla normalità da tutti auspicato. Seguendo la cronaca il quadro appare decisamente negativo. Le cose, però, non stanno esattamente cosi. Innanzitutto non vi sono stati episodi di panico: gli agenti di cambio hanno mantenuto il controllo dei loro nervi e non hanno mancato di rilevare che, passato il momento critico, i veri investitori potrebbero trovare in alcuni titoli particolarmente tartassati positive occasioni di investimento. Molto dipenderà dai danni che il ciclone che ha investito il mercato azionario lascerà dietro di sé. Il punto più delicato rimane senza dubbio la regolare attuazione del centinaio di operazioni di aumento di capitale e di emissioni di obbligazioni convertibili annunciate o in fase di lancio. E' in questo comparto che deve appuntarsi l'attenzione dei risparmiatori e degli investitori istituzionali. Da parte governativa deve essere sollecitamente prorogato il termine ultimo in cui le emissioni obbligazionarie godono di speciali esenzioni fiscali, previsto ora per il 30 settembre. Renato Cantoni

Luoghi citati: Parigi, Roma