Il Ticino, ex fiume blu è veleno: acque vietate

Il Ticino, ex fiume blu è veleno: acque vietate Un'ordinanza del sindaco di Pavia esclude i bagni Il Ticino, ex fiume blu è veleno: acque vietate PAVIA — Un'antica leggenda medioevale pavese dice che un giorno d'estate il cielo volle dissetarsi e rinfrescarsi nelle acque del fiume Ticino e da allora le sue acque ne riflettono il colore azzurro intenso. Ma come in una favola, gli uomini cattivi e invidiosi ne hanno sporcato le acque fino ad ucciderlo. Oggi il Ticino non è più azzurro, le sue acque non riflettono più i colori del cielo e l'anima poetica che si dice vi vivesse dentro oggi chissà dov'è. n Ticino muore dunque lentamente; un'agonia che dura da anni ma di cui forse pochi sono coscienti. Al suo capezzale si avvicendano eco¬ logi, naturalisti, esperti in politica delle acque, amministratori pubblici. Tutto inutile. Per anni si è detto che il fiume Ticino rischiava la morte biologica, che continuando il degrado delle sue acque sarebbe diventato ben presto una pattumiera a cielo aperto. Per anni le numerose tavole rotonde, i dibattiti, gli incontri e le manifestazioni hanno evidenziato i pericoli di un lento e irreversibile impoverimento delle sue rive, dei suoi fondali. Voci rimaste sempre inascoltate. Tutto inutile. I cavatori di sabbia ne hanno violentato giorno per giorno le rive, 11 letto, provocali- done ferite profonde. Per anni piccole, medie e grandi industrie ne hanno avvelenato le acque con sostanze altamente inquinanti come cadmio, rame, zinco, cloruro di potassio, acido citrico. Per anni gli scarichi urbani ne hanno degradato l'ambiente naturale e ora l'ammalato Ticino si è aggravato a tal punto che 11 sindaco di Pavia, Giorgio Maini, con una ordinanza ha vietato la balneazione in tutto il territorio comunale per l'alta percentuale di colibatteri e sostanze organiche, chimiche e minerali contenute nelle sue acque. 10 scorso anno sono stati centinaia i bagnanti finiti al Policlinico di Pavia per dermatosi e malattie della pelle dovute alle acque del fiume. Oggi in tutto il Pavese le manifestazioni per la salvezza del Ticino si sono fatte più pressanti. Politici ed ecologi si agitano per evitare che l'ex fiume venga definitivamente ucciso dagli scarichi dello scolmatore di Nord-Ovest, che dovrebbe raccogliere le acque inquinate del Seveso. 11 grido di allarme coinvolge migliaia di cittadini, con petizioni alla Regione Lombardia. «Se lo scolmatore di Nord-Ovest —dicono—dovesse finire nel Ticino, il fiume cosi caro a monsignor Cesare Angelini,che più. volte ne cantò le lodi nei suoi scritti, morirebbe per sempre». il coinvolgimento dei cittadini è massiccio: gite in bici ecologiche lungo le sue rive, manifestazioni e cortei, adesivi con scritto: «72 Ticino è vita: E poi sottoscrizioni, dibattiti pubblici, tutto per salvare il fiume. 'L'ammalato per ora—dicono le varie associazioni sorte da molti mesi — è in rianimazione; si potrebbe salvarlo, se qualcuno evitasse di dargli il colpo di grazia» a. I.

Persone citate: Cesare Angelini, Giorgio Maini

Luoghi citati: Lombardia, Pavia, Seveso, Ticino