Agropoli senz'acqua e molti se ne vanno di Adriaco Luise
Agropoli senz'acqua e molti se ne vanno Agropoli senz'acqua e molti se ne vanno NAPOLI — Ad aggi-avare il precario equilibrio dell'industria turistica al Sud, che quest'anno stenta ad avviarsi, vi contribuiscono situazioni di particolare disagio e in alcuni centri, come nel Cilento, la penuria d'acqua. Ad Agropoli da', novembre dello scorso anno la carenza idrica è dovuta ai dissesti provocati dal terremoto all'acquedotto di Caposele. Nell'aprile sembrava che vi si fosse messo riparo con forniture di qualche ora al mattino poi, con l'arrivo dei villeggianti il problema è divenuto drammatico. Da alcuni giorni l'erogazione idrica manca del tutto e molte famiglie esasperate hanno deciso di riprendere la strada di casa. Ieri la colonia dei villeggianti al colmo della paziente attesa, ha inscenato una clamorosa protesta per sollecitare le autorità a trovare al più presto una soluzione. Sul fronte del turismo in generale si intravede un piccolo barlume di speranza. Qualche comitiva di stranieri, superando barriere psicologiche, ma soprattutto l'agguerrita concorrenza degli altri Paesi dell'area mediterranea, incomincia a farsi vedere anche da noi. Si va lentamente attenuando il clima di pessimismo anche se appare lontano e gravato da minacciose nubi il rilancio del settore. Gli operatori comunque sono fiduciosi e sperano di recuperare sull'avverso andamento della primavera con queste prime settimane d'estate apparse poco brillanti nonostante il tempo favorevole. Valuta pregiata con il contagocce proprio in un momento in cui se ne aveva maggiore bisogno. Ad eccezione di qualche confortante parentesi — la regata storica di Amalfi ha richiamato sulla costiera un discreto flusso di presenze — purtroppo soltanto i weekends contribuiscono ad animare le località balneari del litorale flegreo, i centri di villeggiatura, spiagge ed arenili della penisola sorrentina. Un bilancio niente affatto deludente viene dall'operazione «pacchetto Napoli» che ha compiuto un mese di sperimentazione. L'iniziativa che mira a riportare l'immagine della città laddove ha subito i maggiori colpi dalla concorrenza, ha riscosso un certo successo. In un mese 2400 turisti dei diecimila e rotti in transito per Napoli hanno optato per le attrattive paesaggistiche e folcloristiche partenopee. Ne ha dato notizia ieri l'assessore del ramo avvocato Bisogni, socialista, che ha voluto saggiare i risultati del progetto che abbina manifestazioni culturali a divertimento e gastronomia locale. Sul piano delle aspettative non è molto, ma non va dimenticato che fino a ieri l'industria turistica era ritenuta una macchina perfetta che andava avanti da sola senza essere sottoposta a revisioni o ad opportuni incentivi. I nodi da sciogliere sono molteplici: investono il risanamento urbanistico dei centri storici, il regolare funzionamento dei trasporti e dei collegamenti con le isole, le disfunzioni dei servizi come quelli postali, un clima di serenità che garantisca una va-, canza realmente tranquilla. Adriaco Luise
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