Forlani si è schierato con Piccoli ma è sensibile al rinnovamento

Forlani si è schierato con Piccoli ma è sensibile al rinnovamento Ancora polemiche nella de dopo il «manifesto dei quaranta» Forlani si è schierato con Piccoli ma è sensibile al rinnovamento ROMA — Pur schierato dalla parte di Piccoli, il presidente de Forlani si è pubblicamente dichiarato tutt'altro che insensibile alle esigenze di rinnovamento che salgono da quasi tutti i gruppi del partito e che si sono concretizzate nell'ormai famoso «manifesto» degli ex quaranta. 'Io sono favorevole al confronto — ha dichiarato Forlani, mentre nella de le adesioni al manifesto sfiorano, tra senatori e deputati, le cento firme — a condizione, però, che non si chiudano gli occhi e che si accettino le sfide che esso propone. Ciò che è avvenuto e ciò che avverrà pone per la de esigenze di revisione e di adeguamento alle quali dovremo corrispondere con severità, senza personalismi.. Il presidente de, dunque, si dichiara pronto ad accettare il dibattito sul rinnovamento interno del partito che culminerà, a fine luglio, in uno dei consigli nazionali più attesi della recente storia de. Oltre che verso i combattivi sottoscrittori del «manifesto», 11 suo esplicito accenno alla 'Severità' e al rifiuto di personalizzare le battaglie politiche sembra rivolto verso Donat— Cattin, il quale, in una intervista molto polemica, ha attaccato tutto e tutti, da Piccoli a Andreotti a De Mita. Donat-Cattin ha salvato solo Forlani e, per un leader che ha sempre dichiarato di voler fare il presidente di tutto il partito e non solo della sua maggioranza, la situazione era almeno imbarazzante. Con garbo e molta misura, Forlani ha quindi invitato non solo Donat-Cattin ma ogni esponente de ad evitare •personalismi.; vedremo, nei prossimi giorni, quali saranno i risultati concreti del suo intervento. Gli «ex quaranta» non hanno ancora pubblicato la parte programmatica del loro «manifesto per il rinnovamento' (era annunciata per ieri) ma, con dichiarazioni di Martinazzoli e Mazzotta, continuano a portare avanti la loro battaglia. L'ex presidente dell'Inquirente è stato duro con Donat-Cattin: 'Anche i più incalliti cacciatori di streghe dovrebbero imporsi dei limiti, limiti che Donat-Cattin ampiamente supera quando pretende che "l'Arel"sarebbe una specie di setta misteriosa, per di più pagata dal capitale della Fiat.. 'E' facile — aggiunge Martinazzoli — scoprire quanto sia corta questa inutile bugia. Chi controlli la lista dei soci, l'elenco degli abbonati, l'indice delle nostre pubblicazioni, i bilanci (peraltro certificati) capisce molto bene che "l'Arel" è della Fiat allo stesso modo che Donat-Cattin è della Mercedes.. Le considerazioni di Mazzotta sono invece rivolte all'intero gruppo dirigente de: •E' necessario un cambiamen¬ to ampio di indagine, di volto del partito, un processo di sostituzione.. 'Non siamo così sciocchi da pensare che tutto questo si possa risolvere con qualche auspicio di decapitazione — precisa Mazzotta —. Aron perchè questo non debba succedere ma perchè non basta. D'altra parte, noi ci sfor- ziamo di ricordare a tutti che queste cose la de dovrà farle.. Il senatore Modino, dell'area Zac, sollecita gli intellettuali cattolici a non starsene alla finestra e a intervenire: •/ tempi ormai richiedono che si lascino coinvolgere e compromettere direttamente e indirettamente.. ]. g.

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