L'appello Cisl per Sandrucci non convince la Cgil milanese

L'appello Cisl per Sandrucci non convince la Cgil milanese Il dirigente dell'Alfa Romeo sequestrato dalle Br L'appello Cisl per Sandrucci non convince la Cgil milanese MILANO — Sono passati trentasette giorni dal sequestro di Renzo Sandrucci, il dirigente dell'Alfa che i brigatisti rossi stanno sottoponendo a un «processo proletario». Si concluderà con la stessa condanna di cui è rimasto vittima Taliercio? Per scongiurare un altro assassinio, c'è qualcosa che si può fare? Oltre alle persone legate da affetto personale, se lo chiedono anche colleghi di lavoro e dipendenti. C'è un documento, stilato e approvato mercoledì scorso all'unanimità dal Consiglio di fabbrica dell'Alfa; da ieri, a cura del Comune, i manifesti che riproducono questo scritto vengono affissi in tutta la città e nelle fabbriche. E' un appello alle Brigate rosse. Dei 22.000 deU'Alfa. delle migliaia di operai delle altre industrie, chi vorrà, firmerà. Il giorno successivo alla presentazione di quel docu mento, è arrivata una dichiarazione sottoscritta da Franco Torri. Claudio Bonf anti (rispettivamente segretario generale aeìis. Camera del lavoro di Milano e segretario aggiunto) e Maissimo Mazzantini (segretarie generale Uil). Dopo avere premesso di condividere 2a volontà che l'o¬ staggio «possa tornare nella sua famiglia e riprendere la sua attività», i tre ribadiscono l'esigenza di mantenere •impegno solidale e chiarezza d'impostazione' proprio di fronte a questioni particolarmente delicate quali «la vita dell'ingegnere Sandrucci, la difesa della democrazia contro il terrorismo, la salvaguardia dell'autonomia sindacale». Il problema è che le Br per salvare la vita del dirigente chiedono, tra l'altro, 11 ritiro del provvedimento con cui l'Alfa ha posto cinquecento lavoratori in Cassa integrazione e l'immediata applicazione dell'accordo aziendale sull'organizzazione del lavoro stipulato il 4 marzo scorso. Nella sostanza, tutti (cioè Cgil. Cisl, Uil, Consiglio di fabbrica) concordano nel ritenere che la lotta alla Cassa integrazione e il rispetto di norme per i lavoratori più vantaggiose sono compito istituzionale del sindacato; nella forma, sorge però un problema: poiché queste stesse cose sono state chieste anche dalle Brigate rosse, non sarà un cedimento occuparsene? Per la Cassa integrazione, giovedì le trattative sono riprese a Ro¬ ma; il documento Torri-Bonfanti-Mazzantini puntualizza che «proprio in queste ore il sindacato, sulla base delle intese siglate, è impegnato nella prevista verifica con l'Alfa». Sta per lacerare anche il sindacato, la «frattura» fra •partito della fermezza» e «partito della trattativa»? Tutti smentiscono; ma più che certezze, le parole sembrano auspici. Le proposte — qualche giorno fa — di Sandro Antoniazzi, segretario provinciale della Cisl, hanno in realtà reso palese una diversità di atteggiamento finora solo accennata o intuita. .Tutti i dipendenti dell'Alfa devono sottoscrivere un appello per la liberazione di Sandrucci», ha detto il sindacalista; poi, ha ribadito la necessità di risolvere i problemi della Cassa integrazione e dell'assetto organizzativo. E' stato quesf.appello, specialmente, a suscitare .perplessità, soprattutto negli ambienti della Cgil. Temono che possa essere scambiato per una qualsiasi forma di dialogo, mentre, al contrario, la posizione sindacale deve continuare ad essere netta, rigida: con le Br non si parla. Ornella Rota

Persone citate: Bonfanti, Franco Torri, Mazzantini, Ornella Rota, Sandro Antoniazzi, Sandrucci

Luoghi citati: Milano