Fermi gli operai del Baltico Verso lo sciopero generale?
Fermi gli operai del Baltico Verso lo sciopero generale? Minacce sul congresso del partito polacco Fermi gli operai del Baltico Verso lo sciopero generale? VARSAVIA — Nuova tensione nei porti polacchi sul Baltico. Ieri per un'ora, dalle 10 alle 11, i lavoratori di Danzica. Stettino. Gdynia, Kolpbzeg e Winojsice hanno incrociato le braccia. Vani sono stati i tentativi del governo di scongiurare lo sciopero, che getta ombre cupe ed inquietanti sulla situazione interna del Paese a cinque giorni dall'inizio del congresso straordinario del partito comunista polacco e all'indomani della conclusione della visita del ministro degli Esteri sovietico, Gromyko. Gli stessi portuali hanno cosi giustificato la loro azione di protesta in una lettera inviata al ministro della Marina mercantile: «Nonostante la piena comprensione da parte dei lavoratori dei porti e l'accettazione della moratoria di 90 giorni chiesta dal primo ministro, nonché il rispetto della richiesta dell'episcopato polacco e della Kkp ("commissione nazionale di coordinamento) di rispettare 30 giorni di lutto dopo la morte del primate, cardinale Wyszynski, il ministro non ha fatto niente per attenuare la situazione di tensione nei porti». La protesta è la prima inscenata dagli operai polacchi dopo lo sciopero generale della fine di marzo. Allora incrociarono le braccia per un motivo politico e non, come ieri, per sollecitare il governo e il partito a concedere i promessi miglioramenti normativi e salariali. Il portavoce della sezione di Danzica di «Solidarietà» ha fornito particolari sullo sciopero. Le maestranze hanno chiuso i cancelli e vi hanno posto a guardia squadre di compagni con al braccio una fascia bianca e rossa, i colori della bandiera polacca. «Lo sciopero è tuttavia puramente simbolico. Di solito i lavoratori hanno una pausa di mezz'ora per il pranzo; questa volta hanno deciso di estenderla a un'ora», ha spiegato un esponente di «Solidarietà». Le maestranze di Stettino, Danzica, Gdynia e degli altri porti dove ieri si è scioperato per un'ora chiedono il rispetto della cosiddetta «corto dei portuali», lo statuto che dovrebbe garantire i loro diritti e sancire migliori condizioni di lavoro e di vita. Accusano inoltre il governo di non aver rispettato gli impegni già presi al riguardo. Sulle ragioni del mancato accordo tra i portuali polacchi del Baltico e il ministro dell'Economia marittima Stanislaw Bejger non sono date spiegazioni. Fonti sindacali aggiungono che se entro martedì prossimo non sarà raggiunta un'intesa potrebbe venir proclamato uno sciopero generale in tutti i porti del Paese e nelle industrie che gravitano attorno ad essi. In questo modo verrebbero paralizzati i rifornimenti di generi alimentari e le esportazioni di carbone, come avvenne la scorsa estate. Per oggi gli impiegati della «Lot». la compagnia di bandiera polacca, iscritti al sindacato autonomo hanno preannunciato uno sciopero di quattro ore.
Persone citate: Gromyko, Stanislaw Bejger, Wyszynski
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