Ecuador: due arresti per i bimbi venduti di Ennio Caretto

Ecuador: due arresti per i bimbi venduti Gli orfani adottati in Italia Ecuador: due arresti per i bimbi venduti DAL NOSTRO INVIATO IN ECUADOR QUITO — L'autorità giudiziaria ha compiuto i primi arresti nello scandalo dei bambini adottati in Italia. Si tratta di due giovani ecuadoriane di Ambato, a 150 km circa a Sud di Quito, accusate di aver falsificato l'atto di nascita di un figlio di una di esse per permetterne l'affidamento a una famiglia italiana. In un breve colloquio, il ministro del «Bienestar Social», Alfredo Mancero Saman, mi ha dato per imminenti altri arresti tra i mediatori, gli avvocati e i funzionari del tribunale dei minorenni. «Credo che le incriminazioni saranno numerose» mi ha detto «e potranno colpire vostri connazionali che risiedono da anni in Ecuador». Il ministro ha indicato le quattro città in cui a suo parere operano «sensali» Italia-. ni, che percepirebbero tra 2500 e 3500 dollari — da 3 a 4 milioni di lire — per ogni compravendita di bimbi: Quito, Ambato, Esmeralda, Cuenca. L'inizio di quella che Mancero considera «Un'ondata di arresti che metterà fine al commercio di bambini tra l'Italia e l'Ecuador» e la sua pubblica accusa ai «mediatori» nostrani hanno scosso Quito e le altre citta. La svolta è allarmante. Non solo lo scandalo scaturito dal misterioso incidente dei piccoli Hugo, Milton, Anna e Maria a Torino ha assunto un aspetto politico: si registra anche una tendenza del ministro dei «Bienestar Social» a fare di tre o quattro «sensali» italiani il capro espiatorio e si rischia di far scoppiare una campagna nazionalistica contro le adozioni in Italia con il duplice effetto di nascondere le più dirette responsabilità di personaggi ecuadoriani e di relegare in secondo piano la terribile tragedia dell'infanzia abbandonata in Ecuador. In una conferenza stampa che ha avuto grandi ripercussioni sui giornali, la radio e la tv ecuadoriani, Alfredo Mancero Saman ha ieri annunciato di aver chiesto la detenzione preventiva di alcuni responsabili del traffico e il rifiuto del visto d'ingresso alla frontiera a presunti «trafficanti» stranieri. Citando il tribunale numero 2 di Quito, che nel 1980 approvò l'adozione dei quattro piccoli della famiglia Dell'Utri, quello di Ambato e alcuni altri, il ministro ha affermato che vi sono bambini che vengono mandati all'estero «senza documenti». Ha precisato che negli ultimi dodici mesi su 177 bimbi ecuadoriani, 102 sono finiti in Italia. Ennio Caretto (Servizio a pagina 12)

Persone citate: Alfredo Mancero Saman, Dell'utri