Un bel tuffo nel vulcano (nulla di più rilassante) di Franco Giliberto

Un bel tuffo nel vulcano (nulla di più rilassante) Saturnia: le vacanze curative tra i vapori odorosi di zolfo Un bel tuffo nel vulcano (nulla di più rilassante) Con 60 mila lire al giorno (pensione completa) è possibile fare il bagno in un cratere - L'acqua ha un effetto sedativo e si dorme, garantito, «come un angioletto» DAL NOSTRO INVIATO SPECI*'.6 SATURNIA — E' mezzanotte, c'è uno spicchio di luna in cielo. Quattro persone silenziosissime guazzano nel laghetto; se ne intravedono le teste alla luce fievole dei lampioni sui bordi. Dall'acqua si leva una caligine di vapori odorosi di zolfo; di uova marce, direbbe un incompetente. Un quinto individuo — una signora di mezza età — s'avvicina alla scaletta di travertino che conduce in acqua. Sembra titubante. Si toglie l'accappatoio, aguzza la vista, afferra la ringhiera muovendo qualche passo. «C'è da fidarsi a venir dentro?*, chiede alzando un po' la voce. Le risponde un bagnante: .Non. si spaventi, non c'è nessun pericolo. Di notte, la prima volta, fa qualche impressione. Ma poi, vedrà: questa è come una grande piscina, profonda tre metri al massimo. Lei non deve pensare che qui un tempo c'era il cratere di un vulcano. Il vulcano ormai è spento da millenni'. La donna, rassicurata, si cala lentamente. Nuota a rana verso il centro del laghetto, sente l'acqua in movimento scorrerle sul corpo fra bollicine d'anidride carbonica e pregnanti effluvi sulfurei. 'E' vero che un bagno di venti minuti fa venire un gran sonno?, chiede la neofita. 'Perché? Anche lei prendeva sonniferi per dormire?», s'informa un compagno di nuotata. « Vedrà che non ne avrà più bisogno. Il bagno nel cratere del vulcano, con quest'acqua a 37 gradi che viene su dalle viscere della terra, è meglio di qualsiasi pillola ed equivale a cento tazze di camomilla'. La signora si mette a pancia in su, fa il morto per qualche minuti guardando le stelle. Probabilmente pensa che sessantamila lire al giorno per la pensione completa in questo albergo di prima categoria sono bene spese, poiché ha a disposizione un laghetto dove già i più saggi etruschi e romani, anche se gratuitamen te, facevano il pediluvio. Tutti gli altri ospiti dell'albergo — centoventi persone circa in questi giorni — il bagno sedativo l'avevano già fatto prima di cena o subito dopo. A quest'ora sono a letto. •Che dormono come angioletti — dice il direttore del complesso termale, Evaristo Moscetta — perché da noi viene gente tranquilla, che vuole riposare, rimettersi in sesto da qualche disturbo, senza però rinunciare alle prerogative di una vera e propria vacanza in un ambiente naturale fantastico, nel cuore dell'Etruria. Naturalmente, il laghetto termale rimane l'attrazione maggiore, sia per chi ha qualche acciacco, sia per chi vuole semplicemente tonificarsi*. Nel nostro breve viaggio attraverso i luoghi del «turismo terapeutico; Saturnia e le sue terme costituiscono la tappa dai risvolti culturali pia accentuati. «Chi viene qui dice ancora Moscetta — non può sottrarsi al fascino della Maremma toscana, delle pietre e dei luoghi che parlano di storia etnisca, romana e medievale. Vulci, Savana, Piti- gliano, Statonia, Arcidosso, Vetulonia e tanti altri luoghi che parlano il linguaggio del passato, tutti ancora a misura d'uomo, sono un'attrazione irresistibile per inostri clienti'. Fra i clienti si annoverano — rievoca un cameriere dell'albergo — Laura Antonelli e Ornella Muti, Antonioni, Proietti, Modugno, Jean-Paul Belmondo, Carmelo Bene, nona Staller, ma anche qualche tipo un po' più musocoloso come il calciatore Rocca, della Roma, e molti politici: •La signora Nilde Jotti, Fanfani, Manca, Antonello Trombadori, Sarti, Valiani, e i radicali Pannello, Faccio, Bonino e Aglietto che hanno tenuto una riunione ai bordi del laghetto; oltre ad ambasciatori, capitani d'industria, e tanti illustri sconosciuti di ogni età, dai bambini ai molto anziani. Due cure, soprattutto, vanno per la maggiore: contro i reumatismi e contro le impurità della pelle'. L'acqua sgorga in grande quantità dal fondo del laghetto, tutto l'anno, alla temperatura costante di 37,5 gradi: si tratta di mille litri al secondo che alimentano il bacino termale e che scendono a valle disperdendosi nella conca di Saturnia dopo aver «servito» chi si sottopone al bagno o alle cure particolari al coperto (irrigazoni d'ogni tipo, idromassaggi, insufflazioni e aerosol, inalazioni a getto, oltre alle fangoterapie, ai forni, a vaile cure estetiche assai richieste). Chi non ha bisogno di attenzioni particolari né della consulenza medica, vive la vita d'albergo e fa i bagni nell'acqua sulfurea, tutt'al più impiastricciandosi il volto con quel fanghetto che sta al fondo del lago e che descrivono come «miracoloso, capace di ridare la pelle di un fantolino a un settantenne'. Ma che cos'ha di cosi terapeutico quest'acqua termale? Anidride carbonica, ossigeno, idrogeno solforato, sodio, potassio, litio, magnesio, stronzio e tanti altri elementi, gassosi o minerali, da riempire la tabella d'un chimico. «La consigliamo anche per l'uso idro- pinico — dicono gli esperti delle terme saturnine — e molti clienti la bevono, con vantaggi notevoli, alternandola però al "Morellino", un vino rosso della zona niente male: Franco Giliberto

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