Quattro Br sospettati

Quattro Br sospettati Quattro Br sospettati MESTRE — Sono quattro i nomi che agenti di polizia e carabinieri dall'altro ieri tengono in evidenza nelle indagini per l'assassinio dell'ing. Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Marghera, ucciso dopo 47 giorni di prigionia dalle Br. Si tratta di Francesco Lo Bianco, Leonardo Bertolazzi, Antonio Scartò e Sandro Rosignoli, già facenti parte della colonna genovese, sgominata dopo la scoperta del covo di via Fracchia, il 28 marzo 1980. Secondo gli inquirenti sarebbero loro, infatti, assieme ad altri brigatisti provenienti da Torino, i vertici della ricostituita «colonna veneta» che ha ucciso il dirigente della ' Montedison e che sinora ha «firmato» anche gli omicidi dell'ing. Sergio Gori, anch'egli dirigente della Montedison, e del dott. Alfredo Albanese, capo della sezione antiterrorismo della Digos veneziana, entrambi assassinati a Mestre nei primi mesi del 1980. Le Br — secondo gli inquirenti — nel Veneto si avvalgono anche di «manodopera locale». Frattanto i rilievi tecnici eseguiti per tutto il giorno sulla Fiat 128 di color celeste in cui è stato rinvenuto il corpo, a 200 metri dal Petrolchimico, non hanno sinora consentito di acquisire particolari elementi: la vettura è stata rubata a Favaro Veneto (un paesino vicino a Mestre) il primo luglio scorso e la targa posteriore, l'unica apposta sulla vettura, era stata ricostruita: da qui il sospetto che l'auto fosse stata rubata a Pordenone, dove ce n'è una regolarmente in circolazione avente gli stessi numeri di targa. I pochi fili d'erba trovati sulle ruote e il fango rilevato su parte della carrozzerìa non sono stati sufficienti a delineare il luogo in cui l'auto ha sostato. C'è invece attesa per l'esito della perizia necroscopica, fissata per oggi.

Persone citate: Alfredo Albanese, Antonio Scartò, Giuseppe Taliercio, Leonardo Bertolazzi, Lo Bianco, Sandro Rosignoli, Sergio Gori

Luoghi citati: Mestre, Pordenone, Torino, Veneto