Manovre navali in Mediterraneo tra la Siria e l'Unione Sovietica di Giorgio Romano

Manovre navali in Mediterraneo tra la Siria e l'Unione Sovietica La flotta russa è presente con 53 navi da guerra Manovre navali in Mediterraneo tra la Siria e l'Unione Sovietica NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Le manovre navali congiunte Siro-sovietiche, che si svolgono nel Mediterraneo, dove la Russia ha inviato 53 navi tra incrociatori, fregate e mezzi da sbarco, hanno suscitato diverse reazioni negli ambienti politici israeliani. Il premier ha dichiarato direttamente e attraverso una rete televisiva americana che la cosa non riguarda Israele. Begin ha detto che Gerusalemme conosce ogni particolare dell'operazione, che 'dovrebbe dar da pensare agli americani, anche perché se la flotta russa compie oggi esercitazioni nel Mediterraneo la cosa potrebbe rappresentare in futuro qual¬ che cosa di molto serio per il mondo libero-. Il viceministro della Difesa, Mordechai Zippori, pur non smentendo il premier ha detto invece che queste manovra anfibie «sono anche un segnale fatto ad Israele nell'ambito della crisi dei missili: Questa opinione è condivisa dalla maggior parte degli osservatori, specialmente dopo le rinnovate ferme dichiarazioni di Damasco che non intende spostare nessuno dei missili inviati nel Libano, nonostante gli accordi intervenuti per Zahle, «/ino a quando esisterà lo Stato di Israele-. Le manovre congiunte attuali, nel quadro del trattato di alleanza siro-sovietica dell'ottobre scorso, hanno — secondo il parere degli osservatori israeliani — il preciso scopo di riaffermare la presenza russa nell'area mediorientale e di indurre i siriani a non cedere sui missili Sam-3 dislocati nel Libano. C'è anche motivo di credere che, accanto alle manovre anfibie, l'Unione Sovietica abbia negli ultimi tempi accresciuto l'invio di armi ai Paesi amici di questa regione, e, proprio in contrapposizione agli Stati Uniti che hanno pubblicizzato la cessione di armi sofisticate nella speranza di acquistarsi nuovi clienti amici e alleati, lo abbiano fatto In sordina, accompagnando sempre la vendita di armi con l'invio di esperti, di tecnici e di consiglieri. In questo clima di tensione rinviato americano Philip Habib si prepara a tornare nella regione per riprendere la spola tra una capitale e l'altra e fermarsi nell'area per cercare di risolvere la crisi dei missili. Le circostanze sembrano presentare novità se è vero che Bashir Gemayel, capo delle milizie cristiane, si sarebbe Impegnato a troncare qualsiasi rapporto con Israele, che era la condizione imposta dalla Siria affinché il comitato quadripartito arabo si possa riunire di nuovo 11 25 luglio. Giorgio Romano

Persone citate: Bashir Gemayel, Begin, Mordechai Zippori, Philip Habib