Nuovi gravi scontri a Liverpool di bianchi e neri senza lavoro di Mario Ciriello
Nuovi gravi scontri a Liverpool di bianchi e neri senza lavoro Venti grandi edifici distrutti da incendi, strade devastate Nuovi gravi scontri a Liverpool di bianchi e neri senza lavoro La rivolta (che dura da tre giorni) non ha origini razziali, ma è dovuta alla disoccupazione, in certi casi del 50% - Feriti 259 agenti (trenta sono ancora in ospedale) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — A Toxteth, una rabbia cupa avvelena ancora l'atmosfera. Nuovi scontri e incidenti sono esplosi in questo distretto di Liverpool per la terza notte consecutiva, quella tra lunedì e martedì, sema però degenerare in drammatici conflitti. L'aggettivo -razziale-, che fin dall'inizio aveva lasciato molti dubbi, non accompagna più le descrizioni di questi torbidi: è ormai chiaro che la gioventù di Toxteth, bianca o nera che sia, è insorta contro la polizia, in una esasperata e disperata protesta contro la disoccupazione, contro l'incessante declino dell'intera Liverpool. Toxteth non è neppure un'area di immigrazione recente. Quasi tutti i suoi neri discendono da famiglie arrivate dall'Africa durante il secolo scorso o all'inizio del Novecento, quando Liverpool era uno dei porti più importanti del mondo e assorbiva, senza scosse, gente di tutte le razze. La minoranza bianca e la maggioranza negra vivevano, e vivono tuttora, senza antagonismi, senza quelle tensioni inevitabili nei quartieri dove i vecchi residenti inglesi si sentono sommersi da una marea giunta, in venti o venticinque anni, da tenre lontane. Toxteth quindi non è neppure paragonabile a Bristol o a Brixton. L'assenza, anche se non al cento per cento, di un fattore razziale accresce la gravità dell'episodio, acuisce lo choc e l'ansia dell'Inghilterra. Da mesi, politici, giornalisti, sociologi avvertivano che la crescente disoccupazione si sarebbe rivelata, prima o poi, intollerabile: la settimana scorsa, l'ex premier tory Edward Heath- aveva indicato il pericolo costituito da un esercito di sema lavoro che arriverà entro l'anno ai tre milioni. A Toxteth, questi moniti hanno trovato tremenda conferma. Non si sono avuti dei disordini, bensì una piccola rivoluzione che ha inflitto alla polizia 259 feriti, 30-dei quali sono ancora in ospedale. A Liverpool, il declino economico britannico si manifesta in forma tragica. Il tasso di disoccupazione nella città e dintorni è del 16 per cento, con punte del 25: a Toxteth la disoccupazione giovanile bianca è del 40 per cento, quella nera supera il 50. Non è tutta colpa di Margaret Thatcher, vi è anche una decadema storica, tuttavia l'involuzione si è accelerata negli ultimi anni, con la chiusura non soltanto di cantieri navali ma di decine di stabilimenti. Ben 100 mila persone hanno abbandonato Liverpool tra il '70 e V80, in un esodo che continua ormai da trent'anni. E Toxteth si è trasformata in uno «slum» senza speranza, sema futuro. In una visita alle strade devastate del quartiere (oltre venti grandi edifici sono stati distrutti dalle fiamme), il ministro degli Interni Whitelaw ha riconosciuto l'aspetto 'Sociale- della deflagrazione. Ha esortato alla calma, ha fatto vaghe promesse. Purtroppo, non vi possono essere cure rapide né per Toxteth, né per Liverpool, né per i vari centri della vecchia Inghilterra industriale. Lo Stato vuole ridurre la spesa pubblica e non investe. Gli imprenditori privati evitano i deserti urbani del Nord e del Centro, preferiscono il Sud più vicino all'Europa e senza le deprimenti eredità sociali del passato. Come tutti gli altri giornali, il Financial Times mette in dito sulla piaga e avverte: «I giovani a Toxteth si sentono chiusi in una trappola senza vie di fuga. Soltanto diverse politiche sociali ed economiche avrebbero potuto offrire loro una strada, un'evasione, ma non l'hanno fatto». Mario Ciriello Liverpool. I pompieri spengono gli incendi appiccati durante la «rivolta dei disoccupati» (Tel. Ap)
Persone citate: Edward Heath, Margaret Thatcher, Whitelaw
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