P2: inchieste per giudici e pubblici dipendenti

P2: inchieste per giudici e pubblici dipendenti Decise dal Guardasigilli Darida e dal sen. Spadolini P2: inchieste per giudici e pubblici dipendenti ROMA — I sedici giudici ordinari che compaiono negli elenchi della loggia P2 saranno messi sotto inchiesta dal Consiglio superiore della magistratura: anticipando un invito che poche ore dopo sarebbe stato rivolto a tutti i ministri dal presidente del Consiglio Spadolini, il guardasigilli Clelio Darida ha deciso ieri di esercitare il potere di promuovere l'azione disciplinare. Lo ha fatto, informa un comunicato del ministero, dopo aver esaminato gli atti della Commissione parlamentare d'inchiesta e quelli che lo stesso Csm gli aveva trasmesso dopo un'indagine conoscitiva sui giudici in odore di «P2». Poco più tardi, una circolare del presidente del Consi- glio ha fatto in modo che quella di Darida non rimanesse un'iniziativa isolata: il senatore Spadolini ha invitato tutti i ministri ad avviare subito i procedimenti disciplinari contro i dipendenti sospettati di appartenenza alla loggia segreta. Si tratta, ha chiarito la presidenza del Consiglio, di attuare in pieno l'articolo 18 della Costituzione, che vieta le associazioni di questo tipo. Ottenuto dal Consiglio di Stato un parere sull'applicabilità ai pubblici dipendenti dell'articolo 212 del Testo unico di pubblica sicurezza (che ],--■ < -le, per chi abbia aderito a gruppi occulti, una pena detentiva fino a tre mesi), Spadolini precisa adesso ai ministri che -la norma dev'essere riferita non solo ai pubblici dtipendlenti, ma anche a funzionari, impiegati e agenti Sii istituti sottoposti per legge alla tutela (Dello Stato-. Anche ai dipendenti, quindi, degli enti e delle società che assolvono, in concessione, funzioni di pubblico interesse. -Neanche gli amministratori — aggiunge il presidente del Consiglio — potranno sfuggire a sanzioni qualora la loro appartenenza alla "P2" risultasse provata. Altri ministeri, nei prossimi giorni, dovranno dunque seguire la linea inaugurata da quello di Grazia e Giustizia: ma se l'iniziativa del guardasigilli Darida è stata la più tempestiva, non è detto che sarà la prima a dare i suoi frutti. Il Consiglio superiore della magistratura, appena rinnovato, deve infatti riconvocarsi per la ripresa dell'attività, ed è presumibile che l'inchiesta disciplinare contro i presunti «piduisti» avrà sviluppi fino a dopo l'estate. A svolgerla sarà come di consueto la prima Commissione, che dovrebbe avvalersi dell'indagine conoscitiva già compiuta nelle scorse settimane. Il calendario degli interrogatori si presenta parti¬ colarmente nutrito. Dagli elenchi della «P2» sono emersi i nomi di magistrati di mezza Italia, alcuni dei quali facevano parte del Consiglio stesso: Giacomo Randon, di Arezzo; Antonio Messina, in servizio a Cosenza: Paolo Zucchini, Domenico Pone, Paolo Nannone, Elio Siggia, Vittorio Liberatore, il torinese Guido Barbaro; e ancora Giuseppe Croce, Giovanni Palaia, Antonio Stanzione, Carmelo Isaia, Salvatore Cassata, Giovanni Placco, Salvatore Pastore e il presidente del tribunale di Forlì, Antonio Buono.

Luoghi citati: Arezzo, Cosenza, Forlì, Italia, Roma