De Carolis insiste nelle accuse Calvi e Montanelli smentiscono di Marzio Fabbri

De Carolis insiste nelle accuse Calvi e Montanelli smentiscono Le rivelazioni del parlamentare de su un prestito di 300 milioni De Carolis insiste nelle accuse Calvi e Montanelli smentiscono DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MILANO — .L'ho detto domenica al congresso provinciale della democrazia cristiana e lo ripeto adesso: Montanelli mi chiese di procurargli, attraverso Gelli, un appuntamento con Roberto Calvi. Cosa che io feci. Da quanto ho saputo ottenne poi un finanziamento di 300 milionU. Massimo De Carolis, avvocato e parlamentare de autosospesosi 'benché innocentequando il suo nome è stato fatto tra quelli degli iscritti alla Loggia P2, ha segnato in questo modo clamoroso la sua rentrée politica; conferma quanto ha detto dalla tribuna degli oratori del congresso in- curante delle smentite rilasciate sia da Montanelli sia da Calvi. Quando racconta la storia di quell'incontro lo fa con toni che riescono, volutamente, a dare il senso dell'ovvio anche a cose che tali non sono. -Nel 77 — rievoca — volli conoscere Gelli perché mi era giunta notizia che fosse stato lui l'artefice dell'ingresso di Rizzoli nel Corriere della Sera. Lo vidi a Roma all'Hotel Excelsior e, pur attraverso il suo strano modo di dire e non dire le cose, mi formai la convinzione che avesse effettivamente compiuto l'operazione e per di più assieme a Roberto Calvi-. De Carolis spiega che, tornato a Milano, parlò con molte persone del suo colloquio e fra queste anche Indro Montanelli, fondatore e direttore de -Il Giornale nuovo-. -Gli consigliai, anzi — aggiunge — di prendere contatto con Gelli in qualità di vero proprietario del quotidiano più importante d'Italia e con il quale il suo giornale era maggiormente in attritto-. Montanelli, prosegue, lo fissò a lungo come fa spesso poi gli disse: -Non ho mai incontrato Calvi. Piuttosto di a Gelli se me lo fa conoscere-. A questa richiesta strana il parlamentare, buon amico di Calvi da parecchi anni, obiettò che gli era più semplice parlare direttamente con il banchiere, ma Montanelli sarebbe stato categorico: «Se non ti spiace chiedilo a Gelli-. Racconta De Carolis di avere acconsentito, di avere fatto una telefonata a Roma e di non avere incontrato difficoltà. L'incontro MontanelliCalvi avvenne in effetti pochi giorni dopo a Milano e senza la presenza di Licio Gelli. -Da quanto ho poi saputo —• dice De Carolis — "Il Giornale" ha ottenuto un finanziamento di 300 milioni. Perfettamente lecito-. Ma perché questa sua uscita in congresso? -In tutta questa faccenda della P2 sono rimasto molto stupito perché mezza Italia si è dedicata alla criminalizzazione non dei complici di Gelli, il che sarebbe stato corretto, ma di chiunque avesse avuto contatti con lui. Quel che conta, invece, sono le ragioni per cui sono avvenuti questi contatti. Mi meraviglia che anche Montanelli abbia partecipato a questa criminalizzazione, anche perché contatti, sia pure legittimi, ne ha avuti. Non è affatto vero che non c'entra e se mi querela, come ha annunciato, va male per lui perché quel che ho detto è la verità-. Il parlamentare appare poi stupito della reazione di Mon- tanelli che definisce «un po' isterica-. -Dove è — aggiunge — questa presunta diffamazione. In che cosa ho offeso il suo onore o il suo prestigio raccontando la verità. Non voglio fare ipotesi sul perché abbia voluto conoscere Calvi attraverso Gelli, ma è certo che non è nulla di illecito-. Al «Giornale nuovo» il direttore è in ferie fino a metà mese e rispondono che non è rintracciabile. Rimane la risposta data «a caldo» da Montanelli. -All'epoca dei presunti fatti citati dal parlamentare democristiano io avevo già troncato i rapporti con De Carolis con il quale tra l'altro non ho mai parlato di Gelli. Sfido pertanto De Carolis a provare in tribunale quanto asserisce e gli lascio ampia facoltà di prova-. A ricordargli questa dichiarazione Massimo De Carolis sorride. Apre un cassetto, fruga un istante e ne trae un'agendina di pelle blu del 1977. -Rapporti interrotti? Guardi qua-. Apre a caso e mostra in data 6 maggio l'annotazione -Montanelli 18,45- e richiude l'agendina con aria soddisfatta. Anche Roberto Calvi, altro lato di questo triangolo, ha detto la sua. avvicinato nell'aula del tribunale dov'è sotto processo. -Le affermazioni di De Carolis — spiega — non corrispondono assolutamente a verità. Escludo nella maniera più assoluta che Gelli abbia fatto da tramite per il conto aperto al "Giornale nuovo". Aggiungo anche che con De Carolis, che pure conosco, non ho mai avuto contatti in relazione a questa vicenda. Non capisco la sua mossa, ma mi pare che si possa collocare nel clima del momen to-. In serata è giunta anche una precisazione del Banco Ambrosiano dalla quale si ricava che «Il Giornale» fruisce di uno «scoperto» di 300 milioni garantito da contratti pubblicitari con la Sipra. Marzio Fabbri Massimo De Carolis

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