Maria Gelli: «Non sapevo delle lettere» Coinvolto anche un giornalista romano di Giuseppe Zaccaria

Maria Gelli: «Non sapevo delle lettere» Coinvolto anche un giornalista romano L'inchiesta sui documenti P2 trovati in una valigia a Fiumicino Maria Gelli: «Non sapevo delle lettere» Coinvolto anche un giornalista romano A lui sarebbe indirizzata una lettera con pressanti richieste del «venerabile» - E' indiziato di reato per associazione a delinquere - La scoperta delle carte definita «sconvolgente» dal magistrato Gattucci ROMA — Sulla documentazione che, nel doppiofondo della sua valigia, Maria Grazia Gelli stava portando in Italia (e che il procuratore Gallucci continua a definire •sconvolgente») finora è emerso solo un dettaglio. Ma un dettaglio sufficiente a provocare un nuovo avviso di reato. Questa mattina il sostituto Domenico Sica interrogherà un giornalista, indiziato di associazione per delinquere: si tratta di Franco Salomone, redattore di un quotidiano romano. Uno dei giornalisti che. con la diffusione dei primi elenchi, si era scoperto essere iscritto alla «P2». e anche l'autore di una intervista a Gelli, registrata mentre il capo della Loggia era «di passaggio in un grande aeroporto europeo*, apparsa poche settimane prima che lo scandalo esplodesse. Tra le carte che la figlia di Gelli aveva con sè, c'era anche una lettera — a quanto pare, contenente pressanti richieste — indirizzata a Salo¬ mone. Sulla base di quel documento, Sica ha fatto perquisire l'altra notte l'abitazione del giornalista, lo ha indiziato di reato e lo ha convocato per questa mattina al palazzo di giustizia. Salomone ha nominato suo difensore l'avvocato Enzo Gaito. Oltre a sua figlia, insomma, il «venerabile maestro» ha messo nei guai anche uno dei suoi amici: è soprattutto per questa constatazione che le conseguenze dell'iniziativa di Sica appaiono, per ora. indecifrabili. Il sostituto romano è stato fra i primi a considerare con sospetto la documentazione che Gelli sembra quasi gli abbia voluto far arrivare. L'avviso di reato contro il giornalista è il sintomo di una valutazione che comincia a mutare, oppure solo il modo per ottenere spiegazioni sui contatti che Gelli continua a tenere dal Sudamerica? Su questo punto, è proprio dalla figlia del «venerabile» che il giudice si attende le risposte più convincenti. Per il momento, sulle reazioni di Maria Grazia Gelli manca però qualsiasi indiscrezione. L'interrogatorio dello strano «corriere» s'è iniziato nel tardo pomeriggio di ieri nella caserma dei carabinieri di via in Selci nella quale la giovane si trova in stato di fermo dalla serata di sabato. Neanche in quest'occasione Maria Grazia Gelli ha voluto rinnegare l'operato del padre: come difensore, la giovane ha indicato un avvocato di Arezzo, Raffaele Giorgetti, che è a sua volta iscritto alla Loggia segreta (dal primo gennaio scorso, lista NG, numero di tessera 1752). I punti da chiarire sono numerosi: anzitutto, davvero Maria Grazia Gelli non sapeva di avere quelle carte nel Giuseppe Zaccaria (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Luoghi citati: Arezzo, Italia, Roma, Sudamerica