Prudenti i medici del Papa dicono no a Castelgandolfo

Prudenti i medici del Papa dicono no a Castelgandolfo Giovanni Paolo II migliora, ma deve restare in ospedale Prudenti i medici del Papa dicono no a Castelgandolfo Non ancora risolta l'infezione da virus - Forse il Pontefice non sarà dimesso dal «Gemelli» fino a dopo il secondo intervento chirurgico CITTA' DEL VATICANO — 'Tutto procede molto bene per il S. Padre, ma prima di dimetterlo vogliamo essere molto prudenti, giustamente prudenti'. Il prof. Emilio Tresalti ha commentato con queste parole il bollettino medico n. 22, stilato venerdì sera dopo un consulto di due ore, ma diramato ieri mattina alle 9,15. Dice: 'Prosegue la fase di graduale remissione della malattia virale. Le condizioni generali del Papa sono sensibilmente migliorate con un progressivo recupero dell'attività fisica'. Le firme sono nove, come sempre: Breda, Castiglioni, Crucitti, Fegiz, Giunchi. Manni, Manzoli, Ortona e Buzzonetti. Che cosa intendete per «attività fisica»?, domandiamo a Tresalti. 'Il Pontefice ha passeggiato sema soste per circa settecento metri, venerdì, nel corridoio; oggi (cioè ieri) si propone di arrivare a un chilometro'. Circa l'uscita dall'ospedale, ogni previsione è cauta: «Vedremo come vanno le cose — dice Tresalti —. Vogliamo essere prudenti, giustamente prudenti anche se speriamo che l'infezione da cytomegalovirus duri meno del suo ciclo, che può arrivare sino a sei settimane'. Ieri Giovanni Paolo II aveva raggiunto le tre settimane dall'inizio del processo virale: quindi, esso potrebbe durare ancora tre settimane, ma i medici sperano che si risolva prima. Resta il dilemma se dimettere il Papa, per un perio¬ do di riposo nella fresca Castelgandolfo, come egli desidera, o trattenerlo al «Gemelli» sino all'esecuzione del secondo intervento plastico intestinale, come preferisce il collegio curante. E' ufficialmente confermato che Wojtyla non andrà a Lourdes dove dal 16 al 24 luglio si terrà il Congresso eucaristico internazionale. « Vogliamo essere tranquilli sulla guarigione completa della malattia virale prima di fissare la data dell'intervento', ha spiegato il prof. Tresalti. Ha smentito di nuovo 1'«intervento segreto» sul Papa, per Il ministro Bodrato •ripulire le parti purulente della ferita chirurgica», sostenuto da un giornale: 'Sono pure fantasie', ha tagliato corto. Il prof. Giulio Tarro, virologo di Napoli, accusa i medici romani di curare male il Papa perché non impiegano un farmaco sperimentale, 1'«Interferoni. Replica il prof. Tresalti: 'Direi che qualsiasi valutasione sulla terapia adottata vada fatta nelle sedi proprie, cioè accanto al paziente, e non con le interviste. Comunque, come è ovvio, prendemmo in considerazione anche l'impiego dell'Interferon, ma lo scartammo perché non ce n'era bisogno e perché ha delle controindicazioni'. "Il Cytomegalovirus — aggiunge Tresalti che è, a sua volta, notissimo virologo — non è il campo specifico per usare l'Interferon'. Domandiamo: a lei risulta che il Vaticano o altri abbiano chiesto al virologo svizzero prof. Gabriel Emodi di tenersi pronto a curare il Papa? Lo sostiene il prof. Tarro. 'Il mio ufficio ricevette una telefonata dalla Svizzera in cui si diceva che il prof. Emòdi era disponibile. Non ne ho saputo più nulla'. Stamane in Piazza S. Pietro riecheggerà la voce del Papa per l'Angelus. Quasi certamente sarà registrata, anche se non si esclude che Giovanni Paolo II parli in diretta via radio: dipende dalle sue condizioni del momento. Lamberto Fumo

Luoghi citati: Citta' Del Vaticano, Napoli, Svizzera