Non c'è ancora intesa sulla scala mobile ma per Cqil, Cisl, Uil il peggio è passalo di Emilio Pucci

Non c'è ancora intesa sulla scala mobile ma per Cqil, Cisl, Uil il peggio è passalo lì ministro del Lavoro, Di Giesi, accusa Lama di essere «soltanto un comunista» Non c'è ancora intesa sulla scala mobile ma per Cqil, Cisl, Uil il peggio è passalo . L'importante per Benvenuto è aver evitato la rottura -1 metalmeccanici a fianco di Lama (no al patto sociale). ROMA — Ritrovato quel minimo di Intesa per potere andare alla trattativa con governo e Conf Industria sul tasso di inflazione, il sindacato punta ora a ricucire quel contrasti di fondo emersi negli ùltimi tempi. I commenti del dopo direttivo sono in generale improntati all'ottimismo, tuttavia non riescono a nascondere che la linea «dura» della componente comunista della Cgll (no al patto sociale e al negoziato sulla scala mobile) trova consensi tra una delle categorie più forti dell'organizzazione dei lavoratori, i metalmeccanici!'* <•■ ^ Significativo,. in proposito, è'mtìmm di PÌ8 ÒSuTsegretario generale della Fiom Cgil. Galli è di estrazione comunista, ma il suo discorso riassume quanto già annun ciato dal direttivo metalmeccanico, andato al di là delle enunciazioni di Lama. «Niente patto sociale—dice Galli — né con questo governo né con futuri governi che potrebbero essere più "amici" di questo. La nuova cultura del sindacaste non può essere quella di chi si propone di battere strade già battute e fallite in altri Paesi». Quanto ai contrasti Interni della Cgll, il segretario della Fiom si rallegra per «la riscoperta del gusto della democrazia nel sindacato». Sull'altro fronte, da parte cioè di Cisl, Uil e Cgll socialista si guarda con maggiore serenità al futuro. Il peggio, si sostiene da questo versante, è passato, la rottura è stata evi tata e, strada facendo, si ri troverà l'unità completa del movimento. Per 11 segretario generale della CU, Giorgio Benvenuto, è importante aver sgombrato il campo da equivoci e dispute di carattere ideologico». E' vero, riconosce Benvenuto, che rimangono 1 dissensi su quali strumenti adottare per rendere efficace l'azione diretta a ridurre l'Inflazione. «Intervento sulla scala mobile — si chiede il leader della Uil—o sul contratti? Il dilemma è ancora questo, anche se oggi finalmente depurato da troppe Inutili enfa,siVlXq Vil\ riti$ne^$amunque ■che là prima strada,'.èìie non' snatura iggMgÉ^W coro quella da preferire». ■ Benvenuto Indica quindi nell'accettazione di un tetto contrattato di inflazione, uno dei risultati più significativi dell'ultimo direttivo: •Indubbiamente quello che ha permesso In notevole misura di sbloccare una situazione difficile. Ma uno dei risultati più positivi è senza dubbio quello di aver varato il confronto con tutti i partiti, come la UH aveva a ptft riprese richiesto». Il segretario generale aggiunto della Cisl, Franco Marini, si augura Invece che nel dibattito In corso nella Cgll prevalga «la linea più autonomistica di questo sindacato». Respingendo poi qualsiasi ipotesi di rottura. Marini ritiene giusta la posizione di rivedere' la strategia del sindacato, «ma senza abbandonare mot II patrimonio del periodo d'oro del rivendicazionismo». I due capisaldi dell'azione dei prossimi due mesi dovranno essere il salario agli occupati, «in una strategia offensiva e non di difesa passiva» e 11 posto al disoccupati «soprattutto ai giovani*. Soddisfatto anche Marianetti, numero due della Cgll e leader dell'ala socialista: «Le conclusioni del direttivo sono molto importanti perché rappresentano un passo avanti sulla strada della ricomposizione unitaria del movimento sindacale». In sostanza «si é superato II sospetto delle strumentalizzazioni politiche e l'indisponibilità a ricercare dellelntese». Chi non la pensa come Marianettl è il neo ministro del lavoro DI Giesi, 11 quale, in un'intervista ad un settimanale accusa Lama «di essere soltanto un comunista che, suo malgrado, è costretto a riattivare la cinghia di trasmissione tra sindacato e partito». Di Giesi ritiene essen ziale «concludere un patto sociale subito». Emilio Pucci

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