«Dall'Ecuador un traffico di bambini come se fossero semplice mercanzia» di Ennio Caretto

«Dall'Ecuador un traffico di bambini come se fossero semplice mercanzia» A Quito, a colloquio con il ministro del Benessere sociale, Mancero Saman «Dall'Ecuador un traffico di bambini come se fossero semplice mercanzia» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE QUITO (Ecuador) — Come Torino cosi Quito è divisa. Il dramma di Hugo e di Milton, e anche di Anna Karina e Mariuccia degli Angeli, come qui chiamano le bambine adottate dai coniugi Dell'Utri, l'ha spaccata in due. La perla delle Ande, capitale dell'Ecuador, si vede d'improvviso costretta ad affrontare un problema che la rode da tempo: quello dell'infanzia abbandonata e delle adozioni dei bambini da parte di famiglie straniere. Mi dicono al tribunale dei minorenni di Quito che circa 150 piccoli se ne vanno legalmente all'estero ogni anno, poco meno di cento in Italia ; e che un numero ancora superiore lascia il Paese attraverso un equivoco commercio clandestino. Il «caso Dell'Utri» è stata la bomba che ha fatto crollare un edificio già disastrato, e non si sa come porvi riparo. Sembra che il governo ecuadoriano abbia già deciso di chiedere a quello italiano il rimpatrio di Hugo, Milton, Anna e Maria. Da due settimane la pubblica opinione della città è in fermento: i giornali, la radio e la televisione la martellano con articoli sugli orfanotrofi locali e con corrispondenze da Torino. La scorsa settimana, poco dopo aver decretato il blocco delle adozioni all'estero, il ministro del Benessere Sociale, Alfredo Mancero Saman, celebre economista, è apparso su tutti i teleschermi del Paese. Ha parlato di annullamento della sentenza di consegna dei quattro bambini ai coniugi Dell'Utri per vizio di forma (al tribunale di Quito) e di sostanza (una firma sarebbe stata falsificata a Torino), ha mostrato un voluminoso dossier di indizi e ha annunciato due inchieste: una generale sulla fuga dei piccoli dall'Ecuador, una particolare sulla vicenda di Hugo, Milton. Anna e Maria. In teoria perché un bambino venga adottato all'estero. devono pronunciare sentenza favorevole a Quito tre tribunali di diversa istanza: prima, seconda e per l'espatrio. Ma nell'ultimo anno, su 160 bimbi, ha detto Alfredo Mancero Saman, tale procedura è stata osservata solo per 32. L'obiettivo del governo ecuadoriano pertanto è duplice. Da un lato si propone di riformare il codice dei mino¬ renni in modo da rendere molto più difficile l'adozione dei bambini da parte delle famiglie straniere. Dall'altro, si propone di determinare le responsabilità « deg l In termediari, avvoca ti compresi, nel caso Dell'Utri. Di questo vuole farne, ha detto il ministro, un esempio .per porre fine al traffico dei minorenni come se essi fossero mercanzia.. Nessuno a Quito sa perché nel decennio più recente l'Italia sia divenuta la principale destinataria degli orfani o dei bimbi derelitti dell'Ecuador, e rischi quindi di soffrire più delle altre nazioni della crociata moralizzatrice di Alfredo Mancero Saman. Una ragione è che le leggi sull'adozione sono severe in Italia e generose nell'Ecuador. Una seconda è che, forse, si è formata una rete di contatti tra Quito e Roma che qualcuno sospetta coinvolga forti somme di denaro. Ennio Caretto l'orino. Milton Dell'Uni (Gli altri servizi sono a pagina 14)

Persone citate: Alfredo Mancero Saman, Anna Karina, Dell'utri, Saman