Governo polacco vuole aumenti di prezzi «Il male minore, dovete comprenderci»

Governo polacco vuole aumenti di prezzi «Il male minore, dovete comprenderci» Riunito a Varsavia il Parlamento mentre arriva il sovietico Gromyko Governo polacco vuole aumenti di prezzi «Il male minore, dovete comprenderci» Un anno fa un annuncio analogo provocò gli scioperi di Danzica - In una drammatica relazione il nuovo responsabile della commissione del piano ha presentato le cifre della crisi: raddoppio del deficit statale, caduta continua della produzione - Oggi si dimettono otto ministri VARSAVIA — Mentre il ministro degli Esteri sovietico è atteso oggi a Varsavia, latore di un nuovo messaggio del presidente sovietico Breznev ai dirigenti del poup, il parlamento polacco, riunito da ieri, discute la crisi economica del Paese e un nuovo rimpasto del governo. Oggi otto ministri dovrebbero presentare le dimissioni. Non dovrebbero però essere sostituiti, in quanto il parlamento dovrebbe votare una riforma che prevede la riduzione del numero dei dicasteri: si tratta, tra gli altri, dei responsabili delle miniere, delle macchine pesanti, dell'energia, dei macchinari, dell'agricoltura e dell'industria alimentare. Anche il ministro dell'insegnamento superiore presenterebbe le dimissioni, dopo ripetute richieste degli studenti. L'ex ministro della giustizia Balia, dimessosi dopo la precedente riunione del parlamento perché contestato dagli operai iscritti a 'Solidarietà-, dovrebbe invece tornare al governo come ministro senza portafoglio. Il parlamento si occuperà anche, nella seduta di oggi, di un ampio progetto di ristrutturazione dell'amministrazione dello Stato. Ieri intanto, il nuovo presidente della commissione della pianificazione, Madej, ha presentato al parlamento i punti fondamentali del programma governativo per la riforma economica. In particolare, Madej ha chiesto al parlamento a nome del governo maggiore libertà d'azione nella gestione dell'economia a prescindere dai piani di sviluppo, e ha sottolineato l'esigenza di aumentare i prezzi per ridurre il divario crescente tra produzione e liquidità. Madej ha quindi sollecitato nuovi sforzi per porre fine" a «una fase di inpotenza»: mentre a gennaio la produzione segnava una flessione del dieci per cento — ha detto —, la situazione è andata progressivamente peggiorando, sino a registrare, in maggio, una caduta produttiva del diciotto per cento, con prospettive ancora più fosche per il futuro. Il passivo di bilancio, inoltre, che doveva aggirarsi sui 120 miliardi di zloty quest'anno, probabilmente toccherà i 217 miliardi di zloty (circa 6200 miliardi di lire), in pratica raddoppiandosi. Il governo, ha sottolineato Madej, ha già pronti alcuni progetti per il rincaro dei prezzi al minuto: uno basato su un rincaro «una tantum da operare nella seconda metà di quest'anno, l'altro su aumenti progressivi, da realizzare in più anni. Proprio un an¬ no fa, l'annuncio di aumenti dei prezzi scatenò un'ondata di scioperi senza precedenti, che hanno portato alla nascita del sindacato autonomo «Solidarietà:, e a una serie di riforme politiche e sociali, in un processo di rinnovamento tuttora in corso, ma che hanno prodotto un drammatico calo della produttività economica del Paese. Nel sottolineare l'esigenza dei rincari, Madej ha illustrato anche il programma del governo per prevenire il caos sul mercato, le carenze di prodotti alimentari e l'eccessiva liquidità monetaria. Sempre secondo Madej, non è ancora possibile prevedere quando la crisi economica che ha colpito il Paese potrà essere superata. Una dichiarazione interpretata come un segnale ai Paesi occidentali che hanno concesso crediti alla Polonia di non attendersi alcun rimborso prima del 1986. «Sappiamo che l'aumento dei prezzi non può essere accolto volentieri dalla popolazione — ha concluso Madej — ma chiediamo almeno comprensione. L'aumento è il male minore rispetto alla disorganizzazione completa del mercato». e. st.

Persone citate: Balia, Breznev, Gromyko

Luoghi citati: Danzica, Polonia, Varsavia