Francia: persi all'anno 284 mila posti di lavoro

Francia: persi all'anno 284 mila posti di lavoro Francia: persi all'anno 284 mila posti di lavoro Dall'inizio della crisi economica la disoccupazione è quadruplicata in Francia. A fine aprile le domande d'impiego non soddisfatte ammontavano a 1.645.700 in dati osservati e a 1.723.700 in dati corretti con le variazioni stagionali, cioè rispettivamente 270 mila e 284 mila disoccupati di più nell'arco di un anno. In questa grande schiera dei candidati all'impiego i giovani con meno di 25 anni rappresentano il 39,5 per cento del totale, e le donne il 51,3: sono le due categorie più colpite dalla recessione. Nello stesso tempo si registra una forte progressione dei licenziamenti: +45,5 per cento in aprile rispetto allo stesso mese del 1980. Parallelamente, per restare sempre nell'ambito del territorio metropolitano francese, si osserva un'aggravamento del fenomeno disoccupazionale a lungo termine con 328.900 persone iscritte da oltre un anno nelle «liste nere» dell'Agenzia nazionale per l'impiego, cioè il 12,25 per cento in più nell'arco di 12 mesi. Già nel marzo 1979 l'Insee (Istituto di statistica) aveva emesso proiezioni «pessimistiche» nell'ambito degli studi per l'ottavo piano prevedendo 1,7 milioni di disoccupati per il 1983. Purtroppo questa cifra risulta oltrepassata in dati corretti, con due annidi anticipo. In ogni caso, prima del cambio di guardia all'Eliseo, le previsioni dell'Ocse e dell'Insee coincidevano su un punto: entrambe erano particolarmente negative. La prima stimava che la crisi dell'impiego avrebbe investito, alla fine dell'anno in corso, circa l'otto per cento della popolazione attiva francese, cioè un totale di oltre 1,9 milioni di persone. La seconda parlava invece di 'forte accelerazione delle domande di impiego nel primo semestre'. con un calo dello 0,3 per cento per trimestre e quindi con una caduta progressiva, nonostante le riforme governative, delle domande d'impiego non soddisfatte (precipitate per il 22,4 per cento da un aprile all'altro). Qual è dunque la principale conseguenza di questo deterioramento sul mercato del lavoro? La prima è che la massa dei disoccupati indennizzati tende ad aumentare di mese in mese. Erano 1.282.912 in aprile, contro il 1.231.786 di febbraio e i 944.168 del marzo 1980. Il costo del loro sostentamento si era aggirato, lo scorso anno, sui 35 miliardi di franchi che saliranno adesso a quota 44 miliardi, dei quali circa un quarto finanziati dallo Stato. La riforma del sistema di indennizzazione per i disoccupati, istituita nel marzo 1979, comporta quattro tipi di sussidio: 1. Sussidio speciale, versato per il perìodo di un anno ai licenziati per motivi economici (dal 75 al 60 per cento del salario lordo, sulla base di una diminuzione trimestrale). 2. Sussidio di base (corrisponde al 42 per cento dello stipendio lordo più 26,50 franchi, circa 5200 lire, al giorno). 3. Sussidio forfettario, che va da 53 a 26,50 franchi giornalieri per le donne sole, i giovani, i detenuti scarcerati. 4. Garanzia del reddito, equivalente al 70 per cento dell'ultimo stipendio lordo per i disoccupati fra i 60 e i 65 anni. Questo sistema ha tuttavia una grossa pecca: «dimentica» chi avesse esaurito i propri diritti al sussidio, quale esso sia. Un nuovo accordo, firmato lo scorso febbraio, attribuisce d'ora in poi un contributo minimo di 26.50 franchi al giorno. Tuttavia si potrebbe riproporre un'altra spinosa questione provocata dall'aumento degli aventi diritto all'assistenza e dalla rivalutazione delle indennità fissata al primo ottobre, e cioè il finanziamento dell'Unedìc. organismo che raggruppa gli istituti di assicurazione per la disoccupazióne. Il problema si porrà dopo la parentesi estiva e non si esclude il ritocco delle quote, anche se Mitterrand ha incluso nel suo programma l'impegno a ridurre gli oneri sociali per le imprese che impiegano forti masse di manodopera. Allora l'alternativa sarà una sola: lo Stato, che in questi ultimi anni ha svolto un ruolo secondario nel soccorso finanziario al settore dei disoccupati, sarà costretto ad aumentare considerevolmente la sua quotaparte di aiuti. Michel Castaing

Persone citate: Michel Castaing, Mitterrand

Luoghi citati: Francia