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Un panfilo, diamanti, droga nel «giallo» del «eboss» ucciso Le indagini estese a tutta la Liguria Un panfilo, diamanti, droga nel «giallo» del «eboss» ucciso Ancora indagini in Liguria e in Piemonte sul boss Paolo Gattuso. il calabrese assassinato giovedì in via Domodossola. La polizia, accertato che viveva praticamente prestando soldi ad altissimo interesse, ha pure scoperto che il Gattuso aveva un panfilo, uno yacht, il Rochma II, un Bora 85 sport lungo nove metri. A quanto pare era una specie di «rifugio galleggiante» dell'ucciso. Le ultime notizie parlano anche di traffico di preziosi e tutta la vicenda si colora di «giallo» con gli ingredienti tipici del film d'azione. A garanzia dei prestiti, molti danno gioielli e quando non sono più in grado di restituire i quattrini, lasciano il malloppo in mano a chi ha fatto il prestito: diamanti, anelli, orologi d'oro, pezzi d'antiquariato, oggetti che valgono dieci, anche venti volte, la somma ottenuta in prestito e quasi sempre regolarmente persa alla roulette. Il Gat'.uso si receva quasi ogni giorno nello stesso bar e paziente aspettava la preda, ossia il «cliente». E' qui che i carabinieri lo avevano già arrestato lo scorso anno per supposti traffici illeciti, trovandogli addosso (nascosti nei calzini) cinque milioni. Ora si parla di appartamenti comprati dal boss e anche di traffico di droga. Sul panfilo c'erano abiti, valigie e anche gettoni del Casinò. Qualcuno ha affacciato l'ipotesi che il Gattuso fosse in qualche modo da collegarsi con la truffa perpetrata da alcuni croupiers in combutta con giocatori. Le indagini proseguono. A In via San Secondo 35, ignoti hanno appiccato fuoco con liquido infiammabile alla porta esterna di un negozio di cancelleria appartenente a Luigi Scarrozza di 26 anni. I vigili del fuoco hanno spento le fiamme in pochi minuti. Il negoziante ha dichiarato di non aver mai ricevuto minacce. Si pensa a un gesto teppistico. Paolo Gattuso, la vittima,