In 80 mila hanno applaudito il Papa tornato ad affacciarsi da S. Pietro

In 80 mila hanno applaudito il Papa tornato ad affacciarsi da S. Pietro Il primo saluto ai fedeli venticinque giorni dopo l'attentato In 80 mila hanno applaudito il Papa tornato ad affacciarsi da S. Pietro In precedenza era apparso al balcone interno della basilica durante le cerimonie per ricordare i concili di Costantinopoli e Efeso - Sulla piazza gremita, gli altoparlanti hanno diffuso la voce di Wojtyla, poi è apparso il Pontefice CITTA' DEL VATICANO — «Ben tornato. Papa». Lo striscione sintetizzava ieri in piazza S. Pietro, dinanzi a ottantamila fedeli fra i quali centinaia di polacchi, il commosso saluto a Papa Wojtyla che. venticinque giorni dopo l'attentato, riprendeva il colloquio diretto con la gente nella solenne cornice del dialogo ecumenico per l'unità dei cristiani nella domenica di Pentecoste. Il Pontefice è apparso due volte, la prima delie quali inattesa, durante le celebrazioni, da lui indette, per ricordare i 1600 anni del Concilio di Costantinopoli, che definì la dottrina sullo Spirito Santo, e i 1550 anni del Concilio di Efeso, che sancì la «divina maternità» della Madonna. I riti si svolgevano contemporaneamente a Roma, dove il patriarca ecumenico era rappresentato dal metropolita Damaskinos (delegato unico anche per le altre Chiese ortodosse, incluso il patriarcato di Mo- sca) e a Istanbul, dove il Papa aveva inviato il card. De Furstenberg. Ieri sino all'ultimo Giovanni Paolo II. nonostante l'ordine dei medici, voleva scendere nella basilica vaticana per partecipare almeno in parte alla messa concelebrata da 53 patriarchi e cardinali e da oltre 200 vescovi di tutto il mondo, fra i quali erano, in rappresentanza della Cina, sia mons. Dominic Tang, neo nominato arcivescovo di Canton, sia l'arcivescovo di Taipeh (Formosa), mons. Matthew Kia. In nome del Pontefice, presiedeva il rito il cardinal decano Carlo Confalonieri, di ineguagliabile dignità e forza con i suoi ottantotto anni. Quando nessuno si aspettava il Papa, un annunciatore ha ripetuto in varie lingue che sarebbe apparso alla loggia interna delia basilica, la stessa che da Pio IX sino a Pio XI fu usata, prima del ■ Concordato del '29, per benedire i fedeli anziché la loggia esterna su piazza S. Pietro, in polemica con l'Italia «conquistatrice» di Roma. Quando il Papa, con mantelle! ta e stola rossa sulla candida veste, è apparso sorridente alla loggia, c'è stato un lungo applauso: era ancora smagrito, ma in evidente ripresa, anche se la sua voce, a tratti, denunciava un respiro breve e faticoso, mentre parlava per esortare all'unità cristiana, -voluta dallo Spirito Santo», e salutava tutti, in particolare il metropolita Damaskinos. ciie sabato sera era stato il primo ortodosso a parlare, in S. Pietro, a cardinali e vescovi cattolici. Dopo questa sorpresa, la folla ne ha avuta un'altra, all'inizio sconcertante, in piazza S. Pietro. Tutti aspettavano che il Papa si affacciasse subito alla finestra: invece gli altoparlanti hanno diffuso la sua voce registrata ctie esaltava i due antichi Concilii, ma la finestra rimaneva deserta. Quando la registrazione è terminata. Wojtyla è apparso: sorrideva e rispondeva con ampi gesti agli applausi scroscianti degli 80.000 raccolti sotto, quasi liberati da un incubo. Ha recitato il «Regina Coeli» che, sino a ieri, ha sostituito nel periodo post pasquale l'«Angelus» festivo: ha parlato per quattro minuti esatti, e la sua voce sembrava più robusta. In precedenza, la sua omelia in S. Pietro era stata diffusa nel testo registrato a varie riprese nei giorni scorsi, per una durata di 32 minuti. I concetti centrali sono: come nel Cenacolo di Gerusalemme la discesa dello Spirito Santo segnò la nascita della Chiesa e la sua «uscita nei! mondo», cosi oggi i cristiani devono con fervore ritrovare l'unità per «uscire nel mondo» tanto più che l'umanità, con tutte le conquiste realizzate in terra e negli spazi celesti, «si trova dinanzi a minacce tuttora sconosciute da parte delle forze che l'uomo stesso ha sprigionato». Nel discorso il Papa ha citato il passo del «Credo» nella formula greca stabilita al Concilio di Costantinopoli e che dice «lo Spirito Santo che procede dal Padre», senza aggiungere l'inciso «e dal figlio*, che subentrò ne! rito latino dopo il VI secolo. Questa aggiunta costituisce, tuttora, il problema del «Filioque» ira. cattolici e ortodossi. Durante la messa, però, il «Credo» cantato in latino conteneva anche il •Filioque»; in sostanza il Papa ha inteso affermare che le dispute teologiche sono nulla rispetto alla comune fede di base. Nel tardo pomeriggio, la Monumento al Pontefice CITTA' DEL VATICANO — Un monumento in bronzo a Giovanni Paolo il sarà Inaugurato il 29 giugno prossimo, festa dei Santi Pietro e Paolo, a Tarnow, nel Sud della Polonia. Nel darne notizia la radio vaticana precisa che il monumento, alto quattro metri e mezzo, è opera dello scultore di Cracovia Boleslaw Chromy e sorgerà di fronte alla cattedrale di Tarnow, sua voce registrata è riecheggiata per circa mezz'ora a S. Maria Maggiore, la basi-' lica mariana di Roma dove si celebrava la Madonna quale «madre di Dio», secondo il Concilio di Efeso. E' sembrato un appello preoccupato, in chiave di preghiera, anche per l'acuta crisi fra Polonia e Urss, tanto più che la radio vaticana trasmetteva la cronaca in lingua russa soltanto da S. Maria Maggiore. Fra i 250 vescovi c'erano 24 polacchi, capeggiati dai card. Francesco Macharski, che oggi rientra a Varsavia dove, temporaneamente, si è trasferito da Cracovia dopo la. morte del primate Wyszynski. Forse sarà lui il successore. Lamberto Fumo Il Papa ha seguito la Messa della Pentecoste da una loggia della Basilica di San Pietro