Un magazzino filmato da Luigi Nervi trasformato in palazzetto dello sport di Ermete Grifoni

Un magazzino filmato da Luigi Nervi trasformato in palazzetto dello sport Riscoperta a Recanati di un edifìcio di grande interesse architettonico Un magazzino filmato da Luigi Nervi trasformato in palazzetto dello sport Opera giovanile del «poeta del cemento armato» fu realizzato per la Montedìson intorno al 1924 - Per moltissimi anni è stato usato come deposito di materiale e prodotti chimici PORTO RECANATI — Un'opera giovanile del famoso architetto Pier Luigi Nervi è stata «scoperta» a Porto Recanati. Parlare di scoperta è forse improprio, in quanto da decenni la costruzione è sotto gli occhi di quanti, di passaggio sulla litoranea che unisce Numana a Porto Recanati, venivano attratti dalle singolari forme di un edificio in abbandono nell'area in cui un tempo sorgeva lo stabilimento di fertilizzati chimici della Montedison: una ventina dì arconi slanciati a forma ellittica, in cemento armato, propsicienti il mare, tali da far pensare, per il loro ardito portamento, alla struttura incompiuta di una chiesa o di un mercato coperto, di un luogo, comunque, destinato a pubbliche riunioni. Si tratta, invece, di un silomagazzino che il «poeta del cemento armato» avrebbe progettato intorno al 1924 e che, realizzato negli anni successivi, era rimasto all'interno dello stabilimento Montedison come un bel quadro senza firma, essendo affidata la sua nobile origine all'audacia della concezione ed alla singolarità dei rapporti modulari che facevano intuire, a ben guardarli, un autore eccezionale. Molte cose si sono chiarite in queste ultime settimane, quando il comune di Porto Recanati. nell'autorizzare l'abbattimento dei capannoni dell'ex Montedison per dare il via ad un piano di sistemazione urbanistica della zona a nord della cittadina, si è trovato a decidere sulla sorte del singolare monumento. Ha deciso, ovviamente, di non distruggerlo, anzi di adattarlo a palazzetto dello sport, con opportune sistemazioni interne ed opere protettive dall'erosione marina. Ed è certamente unico il caso di una piccola città di provincia che si trova con un palazzetto dello sport già realizzato, ma per tutt'altri fini, da una firma cosi illustre dell'archiettura moderna. All'origine di questa singolare vicenda c'è, dunque, una delle prime industrie della cittadina, lo stabilimento Montecatini, poi Montedison. che occupa un'area di nove ettari, adiacente il litorale,e che tra gli anni '30 e gli anni '70 produce concimi chimici lavorando fosfati provenienti dal Marocco. Nel 1971, lo stabilimento Montedison viene chiuso perché la sua gestione è giudicata antieconomica. Vengono venduti così a privati sia il terreno sia i fabbricati, tra cui il silo-magazzino utilizzato come deposito del concime chimico prodotto. Nessuno conosce l'autore della curiosa costruzione, quasi confusa tra gli altri edifici anonimi in disuso o semidiroccati sulla riva del mare, che frattanto, con le sue furiose avanzate invernali, si mangia quasi due dei nove ettari dell'area Montedison ed arriva ad aggredire il manufatto di cemento armato. Qualche anno fa si rende necessario l'abbattimento di tre campate del fabbricato e si fa la prima scoperta: nodi e incernierature sono stati progettati in modo che ogni arcone parabolico che si slancia verso l'alto si regga da solo. Si direbbe che il progettista abbia compiuto un'opera di solido equilibrio delle strutture portanti, ma le abbia trasfigurate nel risultato, con un'audacia ed una purezza di linee difficilmente riscontrabili in costruzioni del genere. Insomma, un po' troppo per un magazzino. Salta fuori cosi il nome del progettista: Pier Luigi Nervi, uscito da pochi anni dall'Università di Bologna, non ancora famoso (la sua prima celebre opera sarà lo stadio comunale di Firenze del 1930). Nervi aveva progettato per l'allora società Montecatini alcune strutture del genere, realizzate negli anni seguenti a seconda delle necessità dell'industria. L'unica cosa che rimarrà dell'intero ex stabilimento Montedison di Porto Recanati, che le ruspe stanno distruggendo in questi giorni, sarà questo illustre magazzino. La parte rimasta è lunga 120 metri e larga una quarantina. L'edificio è inserito in un'area che per il cinquanta per cento prevede una serie di strutture pubbliche a servìzio dell'insediamento turistico. Al suo adattamento a palazzetto dello sport è stato interessato anche il Coni. Lo stesso piano comunale prevede alcune opere di difesa a mare, compreso un porticciolo che dovrebbe proteggere il litorale. *E' l'unico modo — ci dice il vicesindaco, ingegner Bruno Bianchi — per proteggere anche quest'opera giovanile di Nervi, venuta a trovarsi, con gli anni e per effetto dell'erosione marina, quasi al limite del bagnasciuga». Ermete Grifoni

Persone citate: Bruno Bianchi, Luigi Nervi, Pier Luigi Nervi

Luoghi citati: Firenze, Marocco, Montecatini, Numana, Porto Recanati