Bologna, non salta il processo a Quex Tuti: «Non c'entriamo con la strage» di Vincenzo Tessandori

Bologna, non salta il processo a Quex Tuti: «Non c'entriamo con la strage» I giudici della Corte d'assise hanno respinto la richiesta della difesa Bologna, non salta il processo a Quex Tuti: «Non c'entriamo con la strage» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOLOGNA — Un'attesa di due ore e mezzo e per tutto quel tempo il rischio del collasso che stavolta sarebbe stato definitivo. Poi dalla camera di consiglio escono i giudici della Corte d'assise che devono pronunciarsi sui reati compiuti dai cosiddetti «redattori» della rivista neofascista «Quex» accusati di apologia. Il processo si fa, l'ultimo disperato tentativo delle difesa di far unire il dibattimento all'altro, ancora in fase istruttoria, per la formazione di una associazione sovversiva e quindi bloccare anche stavolta il corso della legge, è stato frustrato dalle decisioni prese dopo un conclave che qualcuno ha definito .assai tormentato». Il processo per «Quex» significa processo a una certa destra, non ufficiale ma reale e pericolosa, che si definisce .rivoluzionaria» e che in quella etichetta trova le giustificazioni e i motivi per sviluppare la strategia del terrore e del sangue. Negli scritti del giornale, nelle lettere fra i suoi «redattori» e alcuni rappresentanti della «aristocrazia nera», secondo l'accusa, si coglie il filo conduttore che ha ispirato le più sciagurate imprese del nuovo fascismo. Per non essere costretti a parlar troppo di quei documenti, sostiene l'accusa, forse si è tentato di far affossare il processo come già alla Corte d'assise d'appello era stato fatto per l'altro, agli autori presunti delle otto stragi di Ordine nero. Eppure gli imputati hanno garantito di volersi difendere, ovviamente non perché riconoscano «l'autorità del regime», ma per smontare la manovra che il processo nasconderebbe: legare a una certa destra le stragi. Ha detto Mario Tuti. ergastolano, col camerata Pier Luigi Concutelli, omicida del giudice Vittorio Occorsio, uccisore del «camerata infame» Ermanno Buzi, imputato anche per un altro massacro fascista, quello compiuto con una bomba sul treno «Italicus»: .Noi non rifiutiamo o rinneghiamo niente di quello che è stato scritto su "Quex" ma ci siamo resi conto che attraverso "Quex" si mira a coinvolgere tutto il movimento rivoluzionario nel processo per quelle stragi nelle quali noi riconosciamo la responsabili tà del regime». Il «geometra della morte» ha poi alluso ad una 'infame serie di stragi», ha parlato di cose lontane anni luce dalla mentalità dei neonazisti e dei neofascisti, di .strategia stragista che noi disconosciamo». ha alluso ancora a .responsabili tà gravissime del regime». Insomma la cosiddetta «destra rivoluzionaria», della quale gli imputati dovrebbero far parte, sarebbe estranea alle bombe e poco chiaro a questo punto appare il senso di alcune frasi scrìtte da Angelo Izzo, l'assassino del Cir'ceo anch'e gli alla sbarra, quando terminava le lettere con slogans che non davano adito a equivoci: .Viva il terrorismo indisctiminato, viva lo stragismo, viva il cecchinaggio». Per il gruppo parla Mario Tuti. il tono forte e nella voce si indovina lo sforzo per un autocontrollo. Tacciono Mario Guido Naldi. Edgardo Bonazzi, Sergio Latini, Maurizio Murelli e Izzo. Sempre «contumaci», cioè introvabili. Fabrizio Zani e Giovanna Cogolli, gli altri due imputati. La difesa tuona, con l'avvocato Franco Albenini di Venezia: .Vogliamo fare questo processo ma non come pretende la Procura della Repubblica che intende farlo solo per dare all'opinione pubblica qualcosa in cambio di un anno di indagini a vuoto sulla strage». L'accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Claudio Nunziata, ribatte che il processo va fatto e nessuno pretende un giudizio sommario. «Quex». aggiunge 'ho lanciato il messaggio dello spontaneismo armato che è stato raccolto anche da chi ha compiuto i reati più gravi come, a Roma, l'omicidio del giudice Mario Amato». Quindi, alle 15.10, la sofferta decisione: si va avanti. Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Bologna, Quex Tuti, Roma, Venezia