Defitto Grimaldi: un «buco» di 50 minuti nell'alibi della giornalista (e rivale)? di Liliana Madeo

Defitto Grimaldi: un «buco» di 50 minuti nell'alibi della giornalista (e rivale)? La bella e affascinante signora uccisa a rivoltellate di notte a Napoli Defitto Grimaldi: un «buco» di 50 minuti nell'alibi della giornalista (e rivale)? L'accusata, Elena Massa, verrà interrogata in carcere a giorni - D marito (che era ramante della vittima) dice: «Non posso far nulla per mia moglie. A difendersi deve pensare lei» - Ricorso contro il mandato di cattura DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — «Non è vero che abbiamo arrestato Elena Massa sulla base degli indisi raccolti tre mesi fa, all'indomani dell'uccisione di Anna Grimaldi — dicono gli inquirenti che sabato scorso hanno mandato in carcere la giornalista con l'accusa di aver ucciso la sua rivale, in amore e nella professione —. Abbiamo 163 persone. Abbiamo seguito 30 piste. E la rosa degli indiziati si è andata via via assottigliando. Gli indisi a carico di Elena Massa invece sono sempre rimasti in piedi. E sono più numerosi di quelli finora conosciut.i. Gli altri che abbiamo raccolto li giocheremo con l'imputata, di sorpresa, in sede di interrogatorio e di contestasione processuale-. L'ordine di cattura solleva nella città emozioni contrastanti. C'è il sospetto che con questo provvedimento si sia voluto dare ad ogni costo un volto alla responsabile di un delitto che ha fatto tanto rumore. Si capisce che, comunque, la decisione dei giudici è stata sofferta, presa a conclusione di un'indagine che ha visto colpcvolisti e innocentisti contrapporsi nella stessa équipe di lavoro. Nel carcere di Pozzuoli, dove è chiusa in isolamento da giovedì pomeriggio, Elena Massa è adesso del tutto sola. Il marito, Ciro Paglia, che sarebbe l'uomo conteso ed è il padre del suo terzo figlio, dice: «Jo non posso far niente per lei. A difendersi deve pensarci leu. Òggi i suoi legali impugnano in Cassazione l'ordine di cattura. Nei prossimi giorni sarà sottoposta al primo interrogatorio. In settimana verranno trasmessi gli atti al giudice istruttore. Per ora si può ripercorrere solo una parte dell'itinerario che hanno percorso gli inquirenti i quali sono arrivati a questa convinzione: la Massa era indignata con la Grimaldi che — ricca, affascinante, potente — le aveva portato via il marito e stava conquistandosi un successo professionale a lei lungamente negato; aveva posto le premesse per un «de' litto perfetto» ; ma al momen to in cui ha affrontato la riva le, la sera del 31 marzo davanti al cancello della sua villa a Posillipo, ha perso la testa e ha agito d'impeto. Da qui l'accusa di omicidio volontario senza l'aggravante della premeditazione. A sostegno della terribile accusa ci sono alcuni elemen ti concreti, e tutta una serie di indizi, di circostanze che possono far sospettare la premeditazione ma anche valere come semplici coincidenze sfortunate, tutta una sequela di motivazioni psicologiche che hanno il valore che hanno (la Massa è considerata donna volitiva, di sinistra, una femminista, «una che sa mettere in discussione un'assemblea-, •una che a venti passi di distanza spegne una candela con la pistola*, • una che ha la passione del tiro a segno-). La pistola che ha ucciso è una 6,35. Lo stesso calibro dell'arma che la Massa aveva e di cui ha denunciato la scomparsa quattro mesi prima del delitto (quando la relazione fra il marito e la Grimaldi era diventata «seria»). La sera del 31 marzo la polizia le trovò in casa, oltre a un lanciarazzi, una manciata di proiettili. Non li portò via. Quando glieli ha richiesti, la donna gli aveva gettati. Potevano essere un elemento d'accusa? Recentemente al Mattino, il giornale dove era stata assunta due anni fa dopo uno sciopero della fame e dove lavorava nella redazione di Salerno, in una sua inchiesta fu inserita una collaborazione della Grimaldi. La Massa disse a tutti: -E' sempre la solita, vuole intromettersi nei miei servizi e nella mia vita-. Una settimana prima del delitto aveva scritto al direttore del giornale lamentandosi di essere oggetto di discriminazione e denunciando i privilegi di cui la Grimaldi godeva. Un errore, nel caso della premeditazione? O la conferma che non nutriva propositi omicidi? Nel pomeriggio 'del 31 marzo, fra la Grimaldi e Ciro Paglia ci sarebbe stato un litigio. La donna gli avrebbe tirato dietro un anello che lui le aveva regalato (pagandolo 187 mila lire). C'era in aria un distacco fra di loro? Anche questa volta la Grimaldi aveva telefonato alla moglie del suo amante, come già fece in passato, per dirle: «Te lo lascio, riprenditelo-? E' stata insomma la Grimaldi che — parlando di questo — ha detto alla Massa che quella sera tornava a casa presto, a un'ora insolita per lei? Se è stata la Massa a uccidere, i tempi per agire li ha studiati a tavolino. Ma gli errori più vistosi li ha commessi proprio nel precostituirsi l'alibi. Secondo il suo racconto, alle 19,30 è tornata a casa, ha fatto la doccia, ed è scesa per comprare due bottiglie di acqua minerale: quando è rientrata, erano le 20,15 circa, mentre il delitto risulta commesso verso le 20,30. Peccato che, sentiti nei giorni immediatamente successivi, al negozio di alimentari hanno detto di averla servita alle 20,10 e il portiere ha testimoniato che è rientrata alle 21 precise. Un buco di 50 minuti, un tempo più che sufficiente per andare alla villa della Grimaldi, uccidere e rientrare. Quanto alla minerale: in casa sono state trovate altre 30 bottiglie, e alle due comprate quella sera non era stato neanche tolto il tappo. Perché quell'acquisto, proprio a quell'ora? Liliana Madeo Napoli. Anna Parlato Grimaldi (a sinistra) ed Elena Massa arrestata per l'omicidio (Tel. Ansa)

Persone citate: Anna Grimaldi, Anna Parlato Grimaldi, Ciro Paglia, Elena Massa

Luoghi citati: Napoli, Posillipo, Pozzuoli, Salerno