1981, poco frumento in Italia

1981, poco frumento in Italia 1981, poco frumento in Italia ROMA — Nei primi tre mesi |" di quest'anno le importazióni di grano (tenero e duro! sono state quasi uguali a quelle del corrispondente periodo del 1980. Analizzando i dati si avverte però un netto cambiamento: mentre le quantità importate di grano duro sono diminuite del 45%, quelle di grano tenero sono aumentate di oltre il 15%. Queste importazioni sicuramente continueranno a lievitare, in seguito alla costante minor attenzione che i nostri agricoltori riservano al grano tenero per i motivi di sempre: la non remuneratività della coltura. In Italia, negli ultimi 20 anni, la superficie investita a grano tenero si è dimezzata. La tendenza è confermata anche dall'andamento degli ultimi 3 anni: nel 1978, gli ettari investiti erano 1.800.000; nel 1979 siamo scesi ad 1.700.000 e nel 1980 gli ettari sono poco più di 1.500.000. Il frumento tenero è seminato più per esigenze agronomiche, ossia di avvicendamento colturale che non come scelta economica, al di là delle zone collinari e di quelle di pianura non irrigua. Diversa, anzi opposta, la situazione del grano duro — destinato alla produzione della pasta — che nel Centro e nel Sud del Paese, anche per effetto delle integrazioni comunitarie (oltre 100.000 lire l'ettaro) pare aver guadagnato quest'anno ulteriori posizioni dopo aver superato lo scorso anno, per la prima volta nella storia granicola italiana, a livello di superficie il grano tenero, con 1.740.000 ettari, rispetto a 1.710.000 del 79 e 1.665.000 del 78. Le previsioni del raccolto di quest'anno non sono esaltanti, ma, almeno per il tenero, sono decisamente migliori rispetto alle previsioni. La valutazione degli ambienti che si occupano di statistiche forniscono i seguenti dati: grano tenero: 48 milioni di quintali circa (53 milioni nel 1980); grano duro: 32 milioni di quintali (36 milioni nel 1980). Quest'anno importeremo dai 28 ai 30 milioni di quintali di grano tenero, rispetto ai 23 dello scorse anno, e almeno 10 milioni di grano duro (8 nell'80). La flessione produttiva del frumento duro è legata alle basse produzioni di alcune zone meridionali, Sicilia in particolare, in seguito alle avverse condizioni climatiche, mentre l'andamento positivo del tempo in questi giorni muta in meglio le prospettive ufficiali. Per quest'ultimo infatti si sta ripetendo l'edizione del 1923 quando le colture minacciate dall'ondata di caldo — cioè dalla stretta finale di maturazione — ebbero il miracoloso beneficio dell'ondata di freddo che protrasse di circa 10 giorni la maturazione delle cariossidi. Le ondate di caldo, accelerando la maturazione delle cariossidi, aumentano nelle stesse le percentuali protidiche o azotate. La maturazione lenta, il rinverdimento dei culmi, la ripresa vegetativa nell'ultimissimo stadio della coltura favoriscono invece lo sviluppo delle cariossidi nelle quali si accumula quindi un maggior quantitativo percentuale di amido. Di qui dunque cariossidi più voluminose e pesanti, a superficie liscia e scorrevole. Basta infatti un prolungamento vegetativo finale di circa 10 giorni per conferire loro una maggiorazione ponderale di 1 centigrammo ciascuna: cosa che porterebbe a un incremento produttivo di circa 16 quintali di granella per ettaro, supposta come media, una densità di 400 spighe il metro quadro e un contenuto di 40 cariossidi per spiga. Bruno Pusterla TORINO — Sono state rinnovate le cariche del «Collegio dei periti agrari» della Provincia di Torino. Per il prossimo triennio compongono il consiglio direttivo: Enrico Chiretta (presidente), Piero Forno (vicepresidente), Francesco Osella (segretario), Giulio Rostagno (tesoriere), Mauro Chiabrando (consigliere). Il Collegio dei revisori dei conti è cosi composto: Bruno Pusterla, Giovanni Braida, Giovanni Stella, Mario Randazzo. m ( Milioni di> tonnellate ) 93 ( Stima ) WÈST mm

Persone citate: Bruno Pusterla, Enrico Chiretta, Francesco Osella, Giovanni Braida, Giovanni Stella, Giulio Rostagno, Mario Randazzo, Mauro Chiabrando, Piero Forno

Luoghi citati: Italia, Roma, Sicilia, Torino