Il generale Giudice diede documenti segreti a Gelli?

Il generale Giudice diede documenti segreti a Gelli? Il generale Giudice diede documenti segreti a Gelli? CASALE MONFERRATO — Il generale Raffaele Giudice, già comandante generale della Guardia di Finanza, da otto mesi in carcere perché coinvolto nello scandalo del contrabbando di petroli, è stato interrogato ieri nel carcere di Casale dai sostituti procuratori della Repubblica di Milano, Guido Viola e Pierluigi Dell'Osso, che. da qualche settimana, gif hanno inviato una comunicazione giudiziaria per 'procacciamento di notizie riguardanti la sicurezza dello Stato- in relazione ai dossiers trovati presso lo stabilimento «Gio-Le» di Licio Gelli, Gran Maestro della P2 a Castigiion Fibocchi nei pressi di Arezzo. Poiché coperto dal segreto istruttorio, non si conosce l'esatto contenuto dell'interrogatorio anche se, in generale, si può immaginare che i giudici avessero intenzione di chiedere all'alto ufficiale i motivi ohe lo indussero a sottoporre ad una sorta di persecuzione gli ufficiali che nel 1974, per conto della Guardia di Finanza, indagarono su Licio Gelli e misero insieme anche dei fascicoli in buona parte recuperati dalla magistratura proprio nell'archivio del Gran Maestro. L'interrogatorio è stato particolarmente lungo anche perché i magistrati hanno voluto ricostruire nei dettagli un arco di tempo piuttosto ampio e caratterizzato da avvenimenti complessi parte dei quali ancora oggetto di indagine. La rievocazione è partita dal 1974. In quel periodo, verosimilmente, i militari si interessarono più che altro dei trascorsi fascisti sei Gran Maestro della P2 e dei suoi rapporti con elementi dell'estrema destra. Subito dopo le carte furono passate, per competenza, al colonnello Salvatore Florio, titolare dell'ufficio «I» del Corpo il quale prosegui il lavoro. Ma nell'agosto di quell'anno, su sollecitazione di alcuni ambienti politici che io fecero prevalere su candidati giudicati da molti più idonei, fu nominato comandante generale della Guardia di Finanza il generale Giudice, il quale scelse come proprio capo di Stato Maggiore e vicecomandante il generale Donato Loprete, attualmente latitante perché anche lui coinvolto nello scandalo petroli. Il colonnello Florio, assieme al colonnello Luciano Rossi (morto di recente, sembra suicida, ma le circostanze restano misteriose), aveva intanto messo assieme un poderoso dossier su Gelli, ma l'alto comando aprì a carico dell'ufficiale un'inchiesta amministrativa culminata con una ispezione nel suo ufficio e con l'ordine di consegna dei fasci- coli. Florio fu quindi trasferito a Genova. Sulla morte del colonnello Florio, avvenuta nell'agosto '78 sull'autostrada del Brennero, sono ancora aperti parecchi interrogativi anche perché la salma dell'ufficiale e quella dell'autista, non sono mai state sottoposte ad autopsia. I rilievi della polizia stradale hanno accertato solo che, senza nessun segno di frenata, la macchina sbandò e fini nella corsia opposta. Dubbia anche la versione di un malore dell'autista, un giovane esperto, sano e al volante da sole due ore in ottime condizioni meteorologiche Di recente il sostituto procuratore Dell'Osso aveva chiesto un parere sull'incidente anche al colonnello Luciano Rossi sentendolo come teste. Di 11 a poco l'ufficiale fu trovato, apparentemente, suicida. Si è saputo in questi giorni che il colonnello Rossi era preoccupato perché si era accorto di essere pedinato e perché, alcuni documenti importanti che aveva chiuso in una busta di plastica e nascosti in mezzo alla spazzatura, erano scomparsi prelevati con i rifiuti in un orario assolutamente anomalo. m. f.

Luoghi citati: Arezzo, Casale, Casale Monferrato, Genova, Milano