Torino: lievi condanne o il perdono chiesti per Sandalo e altri pentiti di Claudio Giacchino

Torino: lievi condanne o il perdono chiesti per Sandalo e altri pentiti Al processo per «Prima linea», tra le minacce e le urla dei terroristi Torino: lievi condanne o il perdono chiesti per Sandalo e altri pentiti Il pm: «Le carceri sono piene di eversori che attendono dal verdetto un segnale per dissociarsi dalla violenza» - Sollecitata l'applicazione della legge Cossiga per 11 imputati - Per otto capi del gruppo eversivo richiesti 15 anni ciascuno - D presidente ha fatto sgomberare l'aula per le grida del pubblico TORINO — Alberto Bernardi, pubblico ministero nel processo contro Prima linea, dice: -Adesso, passo alle richieste di pena per i singoli imputati'. Comincia a leggere in ordine alfabetico i nomi dei 94 accusati di organizzazione e/o partecipazione a banda armata, a ciascuno fa seguire il numero di anni e mesi di carcere da scontare. Il silenzio cala nel bunker delle Vallette, il folto pubblico s'addossa alla transenna in fondo all'aula, i giovani rinchiusi nelle gabbie si abbarbicano alle sbarre per ascoltare meglio quale destino il p.m. vuole sia riservato ad ognuno di loro. Per dieci minuti Bernardi va avanti a snocciolare le domande di condanna in un'atmosfera sempre più carica di attenzione e tensione; un «oh - ironico si leva dal recinto del «duri» quando il microfono dilata: •Raffaele temuto, 13 anni e 4 mesi di reclusione». Il pubblico ministero giunge a Roberto Sandalo. «Per lui la pena base è di 5 anni: da ridurre di un terso con la concessione delle attenuanti generiche. Da ridurre ancora di un altro terso, o anche della metà, con la concessione dell'articolo 4 del decreto Cossiga'. Rosalba Vetrone, imputata a piede libero per la quale saranno invocati 6 anni di prigione, che già venerdì aveva inveito contro il pentito, grida: «Ridi Sandalo, ma tanto ti prenderemo una volta o l'altra. Non ti resta che suicidarti-. Il p.m. continua imperterrito: «Per cui Sandalo va punito con 1 anno, 8 mesi e 15 giorni di carcere'. Le ultime paro- le sono sommerse dal fracasso. Il pubblico applaude sarcastico — urla, insulti, minacce, lazzi — Imitato dai duri delle gabbie 5 e 6. Il presidente della Corte, Bonu, invano ordina il silenzio, tra la folla contro la transenna e quella dietro le sbarre è una gara a chi strepita di più. I carabinieri fanno sgombrare il pubblico dall'aula, l'udienza è sospesa, la Corte e il p.m. abbandonano gli scranni. I duri si scatenano: «Bene, andatevene per sempre-, 'Regoleremo tutti i conti con voi molto presto', 'Bernardi, scappa, scappa» ; intonano cori assordanti: 'L'unica giustizia è quella proletaria', 'Pagherete caro, pagherete tUttO'. Finalmente torna la calma e l'accusa può concludere, disturbata saltuariamente dagli schiamazzi della Vetrone. In totale, sono stati chiesti 622 anni e 6 mesi di reclusione, una sola assoluzione (per insufficienze di prove, quella di Giancarlo Santini) e il perdone giudiziale per Leda Betti e Donatella Donzella, due giovani appena entrate nell'area del terrorismo quando erano ancora minorenni. Chiesta per 8 imputati (Paolo Zambianchi, Susanna Ronconi, Silveria Russo. Liviana Tosi, Bruno Laronga, Maurice Bignami, Lucio Di Giacomo e Francesco D'Ursi) la pena massima stabilita dal codice per il reato di organizzazione di banda armata: 15 anni. Proposte pesanti condanne anche per Renato Bevione (8 anni) e Marco Re (9 anni e 9 mesi), manovali dell'eversione che hanno scelto al processo l'intransigenza dei duri. Chiesti per i cosiddetti «grandi pentiti» Roberto Vacca, Sergio Zedda e Paolo Salvi 2 anni a testa, la concessione dell'articolo 4 e la sospensione condizionale della pena. Potrebbero, se la Corte accoglierà le tesi del p.m., uscire subito dòpo la sentenza: non invece Sandalo, che ha sulle spalle altre gravi imputazioni (omicidi e ferimenti). Invocati il minimo della pena (2 anni) e la sospensione condizionale di essa anche per altri 16 accusati, che hanno sempre collaborato con gli inquirenti: Giuseppe Attadìo, Alberto Bodrlti, Rita Cevrero, Marilena De Matteis, Gianpaolo Dalla Francesca, Luisa Borghino, Pasqualino Fico. Silvio Gallo, Gian Paolo La Mesta, Vincenzo Lardo, Maria Mauro-Velleda, Roberto Mazzuccato, Vittoriano Mega, Antonio Pennacchio, Luigi Petronella, Celestino Sartoris. Bernardi non ha dimenti¬ cato gli aiuti dati alla giustizia da Loreno Moda e Fabrizio Giai. uno dei più crudeli comandanti di Prima linea. Per Moda, che però in carcere si è arroccato su posizioni dure e in aula è venuto soltanto all'udienza inaugurale per insultare i giurati, ha sollecitato i benefici dell'articolo 4 e una pena ridotta cosi a 4 anni ed 8 mesi. Per Giai, che ha ritrattato la confessione e diffuso dalla galera un appello a continuare la lotta armata, ha proposto l'applicazione dell'articolo 4 e una condanna a 9 anni. Nell'insieme, l'articolo è stato proposto per 11 imputati. Il p.m. ha cosi concluso la requisitoria, eccezionale, per durata (6 giorni), meticolosità e chiarezza: «4 prima vista qualcuno potrebbe provare un moto di ripulsa davanti all'anno e 8 mesi chiesti per Sandalo. Ma ricordatevi, signori della Corte, il contributo enorme dato da Sandalo contro il terrorismo, ricordatevi che grazie a lui da un anno e mezzo PI non esiste più. Sandalo e gli altri pentiti non sono spie o delatori, essi innanzitutto hanno accusato se stessi e si sono fatti carico pubblicamente delle proprie colpe. Avreste preferito forse che questi ex terroristi, che hanno denunciato gli autori di oltre 200 reati commessi negli ultimi quattro anni a Torino, avessero taciuto permettendo così ai Laronga, Bignami, Ronconi, di continuare a uccidere? La vostra sentenza avrà un significato politico, le galere sono piene di eversori che attendono dal verdetto un segnale per gridare forte la loro dissociazione dalla violenza'. Claudio Giacchino Roberto Sandalo e Roberto Vacca dopo le richieste del pm al processo di Prima linea (C. Bosio)

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