Israele: trentun simboli sulle schede ma lo scontro è tra Begin e laboristi di Giorgio Romano

Israele: trentun simboli sulle schede ma lo scontro è tra Begin e laboristi Martedì si vota dopo una rovente campagna elettorale Israele: trentun simboli sulle schede ma lo scontro è tra Begin e laboristi NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Trentun liste seno in corsa per le legislative di martedì; secondo una legge che da anni si afferma voler mutare si vota col sistema della rappresentanza proporzionale, in cui gli elettori (2 milioni 490 mila) scelgono non i candidati, ma il partito che preferiscono. In confronto alla consultazione del 1977 ci sono 264 mila elettori in più. Dei 31 gruppi che si presentano alle elezioni, tre sono interamente arabi, sei hanno carattere etnico, cioè rappresentano le comunità sef ardite orientali e nord-africane, che si sentono discriminate. Infine ci sono liste di indipenden- ti o che si propongono fini particolari (pensionati, donne, giovani, per l'ecologia o per l'immigrazione) che si può presumere non raggiungeranno il quoziente dell'uno per mille necessario per inviare un deputato alla Hnesseth. Due partiti dominano la scena, il Likud e il Maarach. Likud: è un partito di centro-destra, le cui principali correnti sono il «Cherut» e i «liberali». Nella nona legislatura ha formato un governo di coalizione, avendo ottenuto la maggioranza relativa nelle elezioni del '77. Il suo capo è Menahem Begin. Maarach: formazione laborista di centro-sinistra, comprende i socialdemocratici dell'ex «Mapai., e i socialisti del «Mapam», ed ha guidato tutti i governi fino al '77: è capeggiata da Shimon Peres. Questi due raggruppamenti otterranno probabilmente i quattro quinti dei voti. Tra i raggruppi minori da citare 11 Mafdal, nazional-religioso, un gruppo piuttosto stabile, alleato di tutte le recenti coalizioni governative; è guidato da Joseph Burg; dalla scissione del Mafdal il gruppo dei nord-africani ha costituito recentemente 11 rami, guidato da Aharon Abuhatzira. Il Telem è il nuovo partito di Dayan. che spera di farlo diventare l'ago della bilancia per qualsiasi prossimo governo. E' caratterizzato da un accentuato pragmatismo, tanto che nelle sue file convivono «falchi» e «colombe». Il Tehiyah è il partito di estrema destra, che chiede l'annessione della Cisgiordania e la sospensione degli accordi con l'Egitto. Il Movimento democratico per la pace, l'ex Rateali, comunista, aveva cinque deputati nella nona legislatura; punta anche sull'elettora¬ to arabo; è guidato da Meir Wilner. Da citare ancora Agudad Israel, formazione di religiosi ortodossi, Poalei Agudat Israel, vicino al precedente ma più aperto ai partiti laici, Shinui, di centro, formato in prevalenza da intellettuali e guidato dal professor Amon Rubinstein. Giorgio Romano

Persone citate: Amon Rubinstein, Begin, Dayan, Joseph Burg, Meir Wilner, Menahem Begin, Shimon Peres

Luoghi citati: Cisgiordania, Egitto, Israele