Anche il Cip produce inflazione di Stefano Lepri

Anche il Cip produce inflazione Lo afferma il rapporto preparato da Cassese per il ministro Pandolfi Anche il Cip produce inflazione ROMA — Il controllo governativo dei prezzi funziona poco e male. Disposizioni poco chiare, scarse verifiche, personale insufficiente, alla segreteria del Cip (Comitato interministeriale prezzi) scelte discrezionali. Una parte delle responsabilità per l'elevata inflazione può essere ricercata anche qua. Lo dice il rapporto prodotto per il ministro dell'Industria Filippo Maria Pandolfi da una commissione di studio presieduta dal professor Sabino Cassese. Quattro scatti di scala mobile, nel periodo luglio '79-aprile '80 possono essere attribuiti aH'«esperimento» di portare il prezzo del pane da «amministrato» a «sorvegliato»: in quel periodo, dicono le statistiche Istat, il pane è rincarato del 32 per cento di fronte a un aumento di costi del 10,5 per cento per la farina, dell'11,7 per cento per i salari e del 19,7 per cento per il metano. Altri 4 punti di contingenza, nello stesso periodo, vanno attribuiti all'analogo esperimento di «sorveglianza» del prezzo della carne. La ^sorveglianza» del prezzo dell'olio combustibile ha tenuto alti i prezzi di questo prodotto anche nei periodi in cui ne ve¬ niva importato in abbondanza dall'estero a quotazioni inferiori. La commissione Cassese non parte certo dal punto di vista di chi vuole bloccare i prezzi senza tener conto degli aumenti di costo e delle necessità dei produttori. Tuttavia, se si deve controllare (e si chiede al governo di stabilire in modo organico e motivato quali prezzi controllare) bisogna farlo seriamente, con dati e analisi, con una capacità di scoprire se sono giustificate o no le richieste di aumento dei prezzi, altrimenti si rischia di incorrere nelle sanzioni della giustizia amministrativa Non possono svolgere un lavoro serio di analisi dei conti presentati dalle imprese 25 persone: tanti sono, su 79 in tutto, i dipendenti della segreteria del Cip che svolgono «i compiti istituzionalmente assegnati'. Dice la commissione Cassese che oltretutto questo personale è mal distribuito fra i diversi settori, disomogeneo per inquadramento, quasi per nulla fornito di strumenti di elaborazione | elettronica, inadeguato per formazione professionale (su 29 laureati, solo 3 lo sono in scienze economiche o in statistica). Particolarmente confuse, secondo il rapporto Cassese, sono le disposizioni governative per il regime di -prezzi sorvegliati, (differente da quello dei «prezzi amministrati' che sono fissati d'autorità dai ministri membri del Cip): non meno di cinque varietà diverse, senza fondamento di legge e senza alcuna chiarezza su come punire le imprese che trasgrediscono. La commissione non si è occupata di come modificare le leggi che regolano l'attività del Cip, compito questo che spetta al Parlamento. Fa invece delle proposte di rinnovamento a leggi rimaste invariate. La segreteria del Cip dovrebbe essere in grado di verificare se i listini presentati dalle imprese sono corrispondenti all'effettivo mercato, e inoltre di conoscere quali effetti sul mercato produce lo stesso controllo. Le decisioni sui prezzi dovrebbero essere prese in base a criteri certi, senza ritardi: il preavviso ripetuto di aumenti accresce le aspettative di inflazione, stimola l'accaparramento e i ritardi nelle consegne. Stefano Lepri

Persone citate: Cassese, Maria Pandolfi, Pandolfi, Sabino Cassese

Luoghi citati: Roma